Dal 1620 Montfleury recitò, per oltre trent'anni, nella compagnia dell'Hôtel de Bourgogne, ottenendo, nonostante il suo aspetto fisico particolare a causa dell'obesità e una recitazione declamatoria, successo come attore tragico,[1] grazie al vigore nella voce e per l'inesauribile fiato.[2]
Avversario di Molière, contribuì alla querelle tra l'Hôtel de Bourgogne e la compagnia del Palais-Royal, guidata dal grande commediografo.[1] Inoltre Montfleury accusò Moliére di aver sposato una propria figlia e polemizzò anche con Savinien Cyrano de Bergerac, che lo allontanò dal palcoscenico durante uno spettacolo.[2]
Nel 1647, scrisse la tragediaLa Mort d'Asdrubal, una delle sue opere principali.[2]
Sposò un'attrice, Jeanne de La Chalpe (1614-1683) [3]: dal matrimonio nacquero 4 figli, tra cui Antoine Jacob (1639-1685), che fu avvocato e anche drammaturgo, scrivendo commedie per la compagnia del padre, ispirate a quelle di Moliére,[2] poi tragedie per i più importanti teatri parigini, tra cui Trasibule (1663),[1] che ha qualche somiglianza con l'Amleto di William Shakespeare, anche se è difficile che Antoine Jacob conoscesse l'opera del grande drammaturgo inglese, e sembra ormai sicuro che si sia invece ispirato alle cronache di Saxo Grammaticus.[2][4]. Ma fu soprattutto nella commedia d'intrigo che Antoine Jacob evidenziò tutte le sue qualità e una buona tecnica, scrivendo una Réponse à l'Impromptu de Versailles, per criticare la compagnia di Moliére.[1][2]