KV46
KV46 (Kings' Valley 46)[N 1] è la sigla che identifica una delle tombe della Valle dei Re in Egitto; era la sepoltura di Yuya e Tuia, genitori della regina Tiy Benché rilevante nella storia delle scoperte nella Valle dei Re, giacché fu la scoperta più importante prima di quella della KV62 di Tutankhamon, trattandosi di una tomba privata rientra tra quelle considerate minori. Si tratta della sepoltura di Yuya e Tuia, genitori della regina Tiy, grande sposa reale del faraone Amenhotep III e madre di Amenhotep IV/Akhenaton, di Anen, funzionario di corte e secondo profeta di Amon, e molto probabilmente di Ay[1], funzionario alla corte di Akhenaton, di Smenkhara e successore sul trono di Tutankhamon. Scoperta e scavata da James Edward Quibell nel 1905, per conto di Theodore Davis, è costituita da un corridoio scalinato cui ne segue un altro in forte pendenza a sua volta seguito da altre scale che danno accesso alla camera funeraria. Tutte le pareti non vennero ultimate né lisciate e non presentavano dipinti o rilievi parietali[2].
Storia dello scavo«così perfetto era lo stato di conservazione che l’argento era ancora brillante, ma nel giro di tre giorni, e prima che fosse rimosso, divenne nero.» La porta di accesso era murata da pietre e da mattoni di fango recanti impresso il sigillo della necropoli [N 2]; alcuni danni nella parte alta della chiusura dimostrarono, tuttavia, che la tomba era stata violata in antico[3]. Una seconda porta, al termine del corridoio, presentava ugualmente i sigilli della necropoli e tracce di risistemazione. Studi successivi hanno consentito di ipotizzare che almeno tre furono i furti perpetrati nella tomba[4]: nel primo, probabilmente poco dopo la chiusura, vennero verosimilmente asportati prodotti deperibili come oli preziosi e piccoli contenitori; il secondo e il terzo furto, a giudicare dai sigilli impressi, avvennero durante i lavori di scavo delle vicine KV3 e KV4. Ciò venne inoltre avvalorato dalla presenza, nel materiale di riempimento delle porte, di pietrame proveniente dalle tombe suddette. L’apertura della camera funeraria consentì di appurare che, nonostante l’asportazione di materiale, la tomba era pressoché intatta e le suppellettili in perfette condizioni[N 3]. Vennero rinvenuti abiti, equipaggiamenti cosmetici, mobilio, gioielleria, fasci di bende per imbalsamazione, strumenti musicali, scarabei e sigilli, sculture, suppellettili funerarie, vasellame, equipaggiamenti da caccia e da scrittura, documenti e, ovviamente, le mummie dei titolari[4]. Tra gli oggetti rinvenuti nella tomba anche un carro da caccia perfettamente conservato, nonché scatole decorate contenenti gioielli ed altre contenenti differenti tipi di carne (oca, anatra, forse vitello). Tra le altre suppellettili, tre letti e tre sedili. Le mummieLe mummie di Yuya e Tuia sono annoverate tra quelle meglio conservate della Valle e, più in generale, dell’egittologia. Particolarmente ben conservato è il corpo di Yuya, considerato[5] uno dei migliori esempi di imbalsamazione mai rinvenuto. I due coniugi morirono a distanza l’uno dall’altro, come evidenziabile dello stesso corredo funebre di ciascuno e, segnatamente, dei vasi canopici, e vennero sepolti in due differenti occasioni. Non è stato possibile, tuttavia, stabilire chi dei due sia morto per primo [5]. Gaston Maspero, basandosi sulla disposizione dei sarcofagi, ritenne che fosse morta prima Tuia, ma lo stile della maschera in cartonnage di Yuya sembrerebbe suggerire altrimenti[6]. Il corpo di Yuya era contenuto in quattro sarcofagi[7] il più esterno dei quali era però costituito da una sorta di scatola parallelepipeda in legno, ricoperto di pece e con fasce dorate iscritte, priva di fondo che costituiva, perciò una sorta di coperchio dei sottostanti tre sarcofagi antropomorfi; il secondo sarcofago era pure ricoperto di pece lucida con bande dorate iscritte; il terzo era simile al secondo, ma le bande erano d’argento. Il quarto era completamente dorato con geroglifici incastonati di pasta vitrea; questo sarcofago aveva l’interno argentato e conteneva la mummia di Yuya. I vasi canopici di Tuia, al contrario di quelli di Yuya che apparivano molto più semplici, contenevano gli organi interni avvolti in bende sagomate così da assomigliare a piccole mummie umane; sulla testa di tali simulacri, erano state apposte piccole maschere in gesso dorato.
NoteEsplicative
Bibliografiche
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