Jean-Joseph Taillasson nacque a Blaye, nei pressi di Bordeaux, figlio di Jean-Joseph Taillasson e di Jeanne Sermansan[1].
Assieme al pittore Pierre Lacour, si trasferì a Parigi per compiere la sua formazione artistica ed entrò dapprima nell'atelier di Joseph-Marie Vien e in seguito in quello di Nicolas-Bernard Lépicié. Nel 1769 fu ammesso al prix de Rome ed ottenne il terzo premio, mentre Lacour ottenne il secondo e Joseph Barthélémy Le Bouteux vinse il primo. Il soggetto era Achille dépose le cadavre d'Hector aux pieds de celui de Patrocle. Taillasson partì dunque per Roma e nel 1774 ottenne la valutazione positiva dell'Académie di Bordeaux. Rimase a Roma quattro anni durante i quali maturò la sua collocazione stilistica: fu tra i primi ad esprimersi secondo la concezione neoclassica lavorando come ritrattista e pittore storico.
Al suo ritorno in Francia Taillasson si fece apprezzare dall'Académie royale de peinture et de sculpture di Parigi presentando il quadro Naissance de Louis XIII (oggi al Museo nazionale del castello di Pau). Fu quindi nominato accademico il 27 marzo 1784, e per l'occasione offrì un quadro al Museo di belle arti di Bordeaux: Ulysse et Néoptolène enlevant à Philoctète les flèches d'Hercule.
Assieme alla pittura Taillasson fu anche attivo nella critica d'arte e nella poesia. Famoso è il suo saggio Observations sur quelques grands peintres e alcuni suoi componimenti poetici che, sebbene non numerosi, furono apprezzati per la sua sensibilità.
Taillasson morì a Parigi all'età di 64 anni.
Jean-Joseph Taillasson, Observations sur quelques grands peintres dans lesquelles on cherche à fixer les caractères distinctifs de leurs talents, avec un précis de leur vie, Stamperia Duminil-Lesueur, Parigi, 1807 Leggibile on line
Galleria d'immagini
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Gustave Labat, Chapitre LXII, Artistes, pag.210-211, in Autographes de personnages marquants dans l'histoire de Bordeaux et de la Guyenne, Archivi storici del dipartimento della Gironda, 1895, tomo 30 Leggibile on line
Jean Chrétien Ferdinand Hoefer, Nouvelle Biographie générale, tomo 44, Parigi, Firmin-Didot, 1865, pag.782.