L'ipofosfito di magnesio, o fosfinato di magnesio, è il sale di magnesio dell'acido ipofosforoso o acido fosfinico, di formula Mg(H2PO2)2. A temperatura ambiente si presenta in forma di cristalli incolori, o polvere cristallina bianca e inodore. È stabile all'aria ma teme il contato con ossidanti forti. Esiste anche nelle forme monoidrata ed esaidrata: Mg(H2PO2)2•H2O e Mg(H2PO2)2•6 H2O. Anidro o idrato è molto solubile in acqua e praticamente insolubile in alcool o etere.
Si può preparare facendo reagire l'ossido di magnesio con l'acido ipofosforoso:
MgO + 2 H3PO2 → Mg(H2PO2)2 + H2O
Oppure, si può impiegare il carbonato di magnesio, in luogo dell'ossido, in una reazione analoga:
MgCO3 + 2 H3PO2 → Mg(H2PO2)2 + H2O + CO2↑
La forma anidra si può ottenere dalle forme idrate per progressivo riscaldamento ad opportune temperature:
Mg(H2PO2)2•6 H2O → (101 °C, -5 H2O) → Mg(H2PO2)2•H2O → (182 °C, -H2O) → Mg(H2PO2)2
La forma esaidrata è nota in due modificazioni cristalline, cubica e tetragonale: le loro strutture cristalline sono state analizzate.[2]
L'ipofosfito di magnesio è riducente come l'acido da cui deriva [E°(H3PO3 / H3PO2) = -0,499 V] e può essere usato per la placcatura chimica,[3] principalmente nichelatura,[4] ed anche per la riduzione di alcuni nitroderivati alle corrispondenti ammine/aniline (R-NO2 → R-NH2);[5] come riducente è pure impiegato, come fonte di ipofosfito, in chimica organica e biomolecolare in sostituzione di boroidruri e alluminioidrurialcalini.[6] L'ipofosfito di magnesio, insieme a quello di alluminio Al(H2PO2)3, viene impiegato come ritardante di fiamma in polimeri di tipo poliammidico, plastiche e tessuti;[7][8] anche l'ipofosfito di calcio è usato in simili formulazioni.[9]