Dahlstierna era figlio di un pastoreprotestante; studiò all'Università di Uppsala e lavorò inizialmente come agrimensore ottenendo cariche anche di una certa importanza nell'ambito della amministrazione statale.[1]
La sua passione era la letteratura, soprattutto ammirava il Giovan Battista Marino e il marinismo, di cui risultò il più importante esponente svedese,[2] e inoltre tradusse il Pastor Fido (1695) di Battista Guarini,[1][3] in una traduzione-rifacimento intitolata Dem trogna Herden.[2]
Le sue opere più conosciute furono Poeta reale (Kunga Skald, 1698), influenzata dal Marino,[3]panegirico in ottava rima dedicato alla morte di Carlo XI di Svezia, dove miscela versi notevolmente virtuosi, dagli accenti ampollosi, ornati e retorici,[3] a brani di una solenne e misurata efficacia ispirati dal suo grande amore per la sua terra; Canzone eroica sul Re e Pietro il Grande (Giota Kiampa-Wisa om Kaningen a Herr Padar, 1701), incentrata invece sulla vittoria di Narva, caratterizzata dall'assenza dello stile barocco e invece dalla presenza del tono delle folkvisor, delle ballate popolari e dalla vena ricca e colorita.[1][2]