Gruppo Islamico Armato
Il Gruppo Islamico Armato o GIA (in arabo الجماعة الإسلامية المسلّحة?, al-Jamāʿa al-Islāmiyya al-Musallaḥa; in francese Groupe Islamique Armé) è un gruppo terrorista di matrice islamica nato in Algeria nel 1991 dopo che il governo rifiutò di riconoscere il risultato elettorale favorevole agli islamisti (Guerra civile in Algeria). Il gruppo è riconosciuto come organizzazione terroristica dai governi di Algeria e Francia, ed ha presenze in Francia, Belgio, Regno Unito, Italia e Stati Uniti d'America. Tra le sue azioni il dirottamento del volo Air France 8969, nel quale il GIA annunciò "Noi siamo i soldati della pietà".[1] La violenza indiscriminata è stata vista come legittima dal gruppo fin dagli inizi, ed è stata condotta una campagna di massacri tra la popolazione algerina. Tra gli episodi più importanti il massacro di Hai Rais il 23 settembre 1997 con più di 500 vittime, e quello di Bentalḥa il 29 agosto 1997 con oltre 250 vittime[2]. Anche gli stranieri sono stati un bersaglio e oltre 100 di loro, uomini e donne, sono stati uccisi in Algeria dal GIA. GenesiNel 1992 Mansour Meliani, un militante del Mouvement Islamique Armé (MIA), insieme ad Abdelhak (ʿAbd al-Ḥaqq) Layada nell'ottobre 1992, fonda il gruppo. In esso confluiscono i cosiddetti afghani, militanti islamici reduci dalla guerra dell'Afghanistan ed addestrati nei campi alla frontiera col Pakistan, ed i due gruppi facenti capo a Meliani e Layada. La direzione del gruppo fa capo all'Emiro Abū ʿAbd Aḥmad (o Murād Sī Aḥmad, soprannominato «Jaʿfar al-Afghānī») e Djamel Zitouni (Jamāl Zaytūnī). Nel gruppo, i cui combattenti erano stimati in circa 10.000, come nella sua controparte politica Fronte Islamico di Salvezza coesistevano due anime, quella salafita che progettava una rivoluzione islamica mondiale e quella jazairita (da al-Jazāʾir, l'Algeria, per cui il jazairismo è l'"algerinità" combattente[3]) che mirava alla presa del potere in Algeria. OperazioniIl gruppo detenne dal 1993 anche un giornale in Gran Bretagna, Al-Ansar. La sua "unità della morte" (Kātiba al-Mawt) è ritenuta autrice del massacro dei sette monaci francesi di Tibhirine del 1996 e dell'assassinio dell'allora vescovo di Algeri Pierre Claverie[4][5]. In effetti su entrambi gli episodi esistono dei dubbi, e l'inchiesta francese in merito poté beneficiare di nuovi documenti dopo che Sarkozy tolse il segreto di Stato sul materiale raccolto dai servizi segreti francesi, dal quale risulterebbe l'ipotesi che i religiosi siano morti a causa del bombardamento da parte di un elicottero militare di sequestratori e sequestrati, e che anche monsignor Claverie fosse "scomodo" per il governo algerino[6]. Il GIA ha all'attivo diverse azioni sul suolo francese, tra cui il dirottamento del volo AirFrance 8969 del 24 dicembre 1994; in questo caso l'obiettivo del gruppo era la liberazione di due dirigenti del FIS: ʿAbbāsī Madanī e ʿAlī Belhadj. Il Groupe d'intervention de la Gendarmerie nationale intervenne sull'aereo fermo sulla pista dell'aeroporto di Marsiglia-Marignane uccidendo i quattro sequestratori al prezzo di 9 feriti tra i gendarmi, 13 tra i passeggeri e 3 tra l'equipaggio[7]. Si ritiene responsabile il gruppo anche di diversi attacchi alla metro di Parigi avvenuti tra il 1995 ed il 1996.[8] DubbiAlcuni, come Nafīz Moṣaddeq Aḥmed, ritengono che il GIA sia stato ampiamente strumentalizzato dal governo algerino per giustificare l'autoritarismo e le restrizioni alla libertà democratica del paese [9]. L'organizzazione sarebbe stata regolarmente infiltrata dal DRS a causa del suo scarso indottrinamento ideologico, a differenza di altri movimenti di matrice islamica. Capi del GIA
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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