Assassinio dei monaci di Tibhirine«Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere anche oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo paese... Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza dell’anonimato.»
L'assassinio dei monaci di Tibhirine venne commesso nel 1996 quando sette monaci trappisti furono sequestrati dal loro monastero presso Tibhirine, in Algeria, nella notte tra il 26 e il 27 marzo, e uccisi il 21 maggio seguente. Le vittime sono state poi beatificate con altri martiri d'Algeria l'8 dicembre 2018. StoriaIl Monastero di Notre Dame dell'Atlante è un monastero dell'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (meglio conosciuti come Trappisti), fondato nel 1938 a Tibhirine, vicino alla città di Médéa, 90 km a sud di Algeri. Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1996 un commando formato da una ventina di uomini armati irruppe nel monastero, sequestrando sette dei nove monaci che ne formavano la comunità, tutti di nazionalità francese.[1] Il sequestro fu rivendicato un mese dopo dal Gruppo Islamico Armato, che propose alla Francia uno scambio di prigionieri.[1] Dopo inutili trattative, il 21 maggio dello stesso anno i terroristi annunciarono l'uccisione dei monaci, le cui teste furono ritrovate il 30 maggio; i corpi non furono invece mai ritrovati.[1] I sette monaci erano:
Due monaci della comunità scamparono al sequestro, Amédée Noto e Jean-Pierre Schumacher, e dopo la morte dei loro confratelli si trasferirono nel monastero di Fès in Marocco.[2] I funerali si svolsero nella basilica di Notre-Dame d'Afrique, ad Algeri, il 2 giugno 1996, insieme a quelli del cardinale Léon-Étienne Duval[3] e i resti furono poi sepolti nel cimitero del monastero il 4 giugno. I monaci trappisti erano ben consapevoli della situazione di pericolo in cui si trovavano, ciò nonostante decisero di non abbandonare il monastero, per fedeltà alla loro missione. L'assassinio dei monaci è avvenuto nel periodo della sanguinosa guerra civile algerina, seguita al colpo di Stato del 1992 attuato dai militari per impedire il secondo turno delle elezioni amministrative che molto probabilmente avrebbe dato la maggioranza dei seggi e il potere di modificare la Costituzione al Fronte Islamico di Salvezza (FIS). Influenza culturale
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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