Graeme Obree
Douglas Graeme Obree (Nuneaton, 11 settembre 1965) è un ex pistard e ciclista su strada britannico. Attivo tra gli Elite dal 1993 al 1997, fu due volte campione del mondo nell'inseguimento individuale. Nel 1993 e nel 1994 conseguì il record dell'ora. CarrieraOriginario del Warwickshire ma cresciuto in Scozia, Graeme Obree divenne improvvisamente noto quando, il 17 luglio 1993, riuscì a stabilire il record dell'ora, percorrendo 51,596 km e battendo il precedente primato di Francesco Moser, che durava da nove anni. Per mettere a segno il record utilizzò una particolare bicicletta da lui progettata e realizzata, soprannominata Old Faithful, che gli consentiva una posizione in sella particolarmente aerodinamica, con le braccia piegate sotto il petto[1]. Dopo essere stato spodestato da Chris Boardman a meno di sette giorni dal record, il 27 aprile 1994 stabilì nuovamente il primato, fermandosi a 52,713 km. Nel 1995, però, l'Unione Ciclistica Internazionale decise di vietare la posizione in sella utilizzata da Obree[1], e successivamente di annullare tutti i record stabiliti con biciclette speciali, definendo tutti quelli ottenuti dopo il 1972 solo "Miglior prestazione umana sull'ora[2]. Su pista Obree si aggiudicò anche due titoli mondiali nell'inseguimento individuale, nel 1993 a Hamar, battendo in finale Philippe Ermenault, e nel 1995 a Bogotà, superando Andrea Collinelli. Per vincere il secondo titolo iridato gareggiò con una posizione in sella differente da quella dei record dell'ora, questa volta con le braccia allungate in avanti, ma anche tale postura venne presto vietata dall'UCI[1]. Nel 1996 partecipò ai Giochi olimpici di Atlanta ancora nell'inseguimento individuale, concludendo però solo undicesimo. Obree corse anche su strada, aggiudicandosi due titoli nazionali a cronometro, nel 1996 e nel 1997. Nella specialità della cronometro partecipò anche a due edizioni dei campionati del mondo su strada, concludendo però, in entrambe le rassegne, lontano dal podio. Concluse l'attività agonistica nel 1997, senza mai essere passato al professionismo[1]. Dopo il ritiro divorziò, tentando poi per due volte il suicidio[1]. Nel 2011 fece coming out dichiarando di essere gay[1]. Dalla sua storia è stato tratto un film, intitolato The Flying Scotsman, per la regia di Douglas MacKinnon. PalmarèsStrada
Pista
Altri successi
PiazzamentiCompetizioni mondiali
Riconoscimenti
Note
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