Come antiquario studiò particolarmente villa Adriana, nel corso di alcuni scavi, eseguiti a sue spese, furono rinvenuti nel 1736 due straordinarie statue in marmo di centauri, firmati dai due maestri greci Aristea e Papia, e nel 1738 il celebre mosaico "delle colombe". Quest'ultima scoperta lo spinse a studiare l'arte musiva, tanto da dare alle stampe nel 1752 il trattato De musivis[5], la sua opera più importante. Ci si è chiesti perché papa Benedetto XIV non abbia concesso la porpora al Furietti. L'ipotesi di una ripicca da parte del papa per il rifiuto di cedere ai Musei capitolini le statue dei centauri, riferita anche dal Moroni, viene giudicata infondata. La mancata nomina avrebbe avuto piuttosto natura politica: nella controversia fra la Repubblica di Venezia e l'Austria sulla giurisdizione del patriarcato di Aquileia, Furietti, che era suddito veneto, aveva preso le parti della Serenissima[6]. La porpora gli fu, poi, concessa da papa Clemente XIII, al secolo Carlo Rezzonico, che successe a Benedetto XIV ed era veneto.
Furietti si dedicò anche al patrocinio dei bergamaschi che vivevano a Roma. Lasciò inoltre la sua ricca biblioteca romana alla città di Bergamo, con la clausola che fosse aperta al pubblico. Il lascito, costituito da 1363 volumi e dai manoscritti del cardinale, costituì il primo nucleo della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo[7].
^Gasparini Barzizii Bergomatis et Guiniforti filii Opera quorum pleraque ex mss. codicibus nunc primum in lucem eruta recensuit, ac edidit Joseph Alexander Furiettus Bergomas utriusque signaturae referendarius, abbas SS. Simonis, et Judae Bergomi, nec non B. Mariae, omniumque sanctorum de Galgario perpetuus commendatarius. Pars prima. Roma: apud Jo. Mariam Salvioni Typographum Vaticanum in Archigymnasio Sapientiae, 1723
^Guiniforti Barzizii Bergomatis Gasparini filii Philippi Mariae vicecomitis Mediolani ducis, orato Orationes, et epistolae. Pars secunda. Romae: apud Jo. Mariam Salvioni typographum Vaticanum in archigymnasio Sapientiae, 1723
^M. Publii Fontanae Bergomatis Poemata omnia Latine scripta quae jamdiu a m. Antonio Foppa in unum collecta, nunc demum aucta & illustrata in lucem prodeunt. Bergomi: excudebat Petrus Lancellottus, 1752
^Piero Antonio Serassi, La vita di Torquato Tasso scritta dall'abate Pierantonio Serassi. Bergamo: Locatelli 1790
^Giuseppe Alessandro Furietti, Iosephi Alexandri Furietti utriusque Signaturi Referendarii, Sacrarum Congr. Concilii, & Residentiae Episcoporum a secretis De Musivis ad SS. Patrem Benedictum XIV Pontificem Maximum. Roma: Apud Io. Mariam Salvioni typographum Pontificium Vaticanum, 1752
^Girolamo Dandolo, La caduta della repubblica di Venezia e i suoi ultimi cinquant'anni: studi storici. Venezia: co' tipi di Pietro Naratovich, 1855
^Ivano Sonzogni, "Una Biblioteca per i bergamaschi di gran talento, il cardinale Furietti e la fondazione della Civica, Bergomum", Bollettino della Civica Biblioteca, n. 2, 1994
Bibliografia
Giovanni Battista Gallizioli, Memorie per servire alla storia della vita degli studj e degli scritti del cardinale Giuseppe Alessandro Furietti raccolte da Giovambattista Gallizioli del S.R.I. conte e cavaliere. Lucca: a spese di Francesco Locatelli, 1790
Ivano Sonzogni, Una Biblioteca per i bergamaschi di gran talento, il cardinale Furietti e la fondazione della Civica, Bergomum", Bollettino della Civica Biblioteca, n. 2, 1994, pp. 5–46.
Ivano Sonzogni, Il carteggio Alessandro Furietti - Pierantonio Serassi. Momenti dell'erudizione bergamasca a metà Settecento, in "Bergomum", n.2, 1996, pp. 91–188.
Ivano Sonzogni, L'epistolario bergamasco dell'abate trentino Baldassare de Martini In: Atti della Accademia Roveretana degli Agiati, 2008, pp. 139–162.
Il carteggio tra Giuseppe Alessandro Furietti e Pietro Calepio (1715-1760), a cura di Enrico Zucchi e Ivano Sonzogni, in «Bergomum», 2020, pp. 52-156.