Appartenente alla Sezione AIA di Milano, debuttò in Serie A già nel 1952, totalizzando 166 presenze in A fino al 1966 (l'ultima sua partita fu Fiorentina-Juventus 0-1 del 27 marzo 1966), quando decise a sorpresa di abbandonare con vari anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale, per dedicarsi alla carriera dirigenziale.
Direttore di gara di primo piano negli anni cinquanta e sessanta, nel suo palmarès figurano la conquista del "Premio Giovanni Mauro" (massimo riconoscimento arbitrale) nel 1960 e la direzione della finale di Coppa Italia del 1964 (compresa la sfida-ripetizione) Roma - Torino.
Riposa al cimitero Monumentale di Milano[2]; il Comune di Milano inoltre ha iscritto il suo nome tra i cittadini illustri e benemeriti al Famedio dello stesso Monumentale.
Carriera dirigenziale
Terminata la carriera arbitrale, si fa apprezzare sin dall'inizio come dirigente a livello nazionale e internazionale. Dietro la scrivania gli impegni si susseguirono numerosi: componente della Commissione Arbitrale della FIFA dal 1968 al 1992, e contemporaneamente anche della Commissione UEFA, fu designatore dei direttori di gara di serie A dal 1968 al 1972 (e poi commissario della stessa CAN nella stagione 1980-1981), e soprattutto Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri per diciotto anni, dal 1972 al 1990. Fu ricordato come il "presidentissimo", per essere stato alla guida dell'Associazione Italiana Arbitri più a lungo. Nel 2000 ebbe l'Ordine di merito UEFA e, fino al 2011, anno in cui morì, fu dirigente benemerito della FIGC.
Carriera imprenditoriale
Nella sua vita lavorativa, iniziata nel primo dopoguerra, ha fondato e guidato un'impresa artigiana di mosaici che, tra gli anni '60 e '70, ebbe 150 dipendenti. Il lavoro più significativo fu il rifacimento della pavimentazione di mosaici nella Galleria Vittorio Emanuele II negli anni 1966-1967. Altri lavori importanti hanno impegnato Campanati e la sua azienda nelle facciate e nelle pavimentazioni dell'edificio de La Rinascente in Piazza del Duomo (Milano) e nelle facciate in pietra al Centro Svizzero di Piazza Cavour, con i pavimenti in mosaico degli ingressi e delle sale conferenze realizzati su disegni di Aligi Sassu. Dagli Anni Ottanta in poi l'impegno maggiore è stato nel campo edilizio e immobiliare con importanti interventi. Giulio Campanati ha visto riconosciuti i suoi meriti come imprenditore con l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al merito del lavoro dalla Presidenza della Repubblica nel giugno 1958, e successivamente come Commendatore dal giugno 1971, nonché con il conferimento di una "Ape d'oro" per le Benemerenze nell'attività imprenditoriale di mosaicista su decreto del Capo dello Stato nel febbraio 1969.