Giovanni Dolfin (1545-1622)
Giovanni Dolfin, spesso italianizzato in Delfin o Delfino (Venezia, 15 dicembre 1545 – Venezia, 25 novembre 1622), è stato un politico e cardinale italiano. BiografiaEra il secondo dei sei figli del senatore Giuseppe "Iseppo" Dolfin e della sua seconda moglie, Maria Contarini. Laureatosi in utroque jure presso l'Università di Padova, sembrò volesse abbracciare lo stato ecclesiastico, invece fu avviato alla carriera politica e diplomatica; dopo aver esercitato a Venezia alcune cariche minori, nel 1577 fu nominato podestà e capitano di Belluno. Tra il 1582 e il 1595 fu inviato come ambasciatore della Repubblica di Venezia in Polonia, in Spagna, in Germania e in Francia, donde ritornò otto anni dopo per andare a ricoprire il ruolo di ambasciatore presso la Santa Sede, incarico che mantenne fino al 1598[1]. Nello stesso anno rappresentò ufficialmente Venezia alle nozze di Filippo III di Spagna e nel 1601 a quelle di Enrico IV di Francia e Maria de' Medici. Tornato in patria occupò il posto di procuratore di San Marco e quello di riformatore dello Studio Padovano. Rimasto vacante, nel 1603, il vescovado di Vicenza, papa Clemente VIII decise di assegnarlo al Dolfin, cui era legato da vincoli di simpatia e di reciproca stima, nonostante non fosse sacerdote e la legge veneziana non permettesse che fossero ricoperte cariche ecclesiastiche da coloro che avevano risieduto alla corte di Roma[2]. Con speciale decreto del Senato veneziano, vestiti gli abiti sacerdotali, fece il suo ingresso a Vicenza ma solo un mese dopo, nel concistoro del 6 giugno 1604, Clemente VIII lo creò cardinale del titolo di san Matteo in Merulana che nel 1605 cambiò con quello di San Marco; interruppe quindi il 31 agosto 1604 la visita pastorale che aveva iniziato, per portarsi a Roma e non ritornare più a Vicenza, dove lasciò come luogotenente il vescovo ausiliare Raffaele del Inviziati. Nel 1606 chiese e ottenne che alla Chiesa vicentina venisse designato un nuovo vescovo nella persona del fratello Dionisio; conclusasi nell'aprile del 1607 la guerra dell'interdetto, nella quale aveva esercitato una parte di notevole importanza[3], il Dolfin ritornò a Venezia[4] dove si occupò di opere pie e caritatevoli. Nel 1621 optò per il titolo di San Girolamo dei Croati e l'anno dopo per quello di San Carlo ai Catinari. È sepolto nella chiesa di San Michele in Isola. Genealogia episcopale e successione apostolicaLa genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Ascendenza
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|