Gioacchino Martorana, figlio del pittore Pietro Martorana, dal quale ricevette i primi insegnamenti, è stato un pittore italiano del classicismo e rococò a Roma e in Sicilia.
Nel 1749 si recò a Roma per apprendere nella bottega artistica di Sebastiano Conca, indirizzato da Giuseppe Vasi, discepolo del padre. Fu poi allievo del Marco Benefial, che era Accademico di San Luca, sempre grazie alla segnalazione del Vasi, di cui sposò la figlia Caterina.
A Roma esegue i dipinti su tavola della Chiesa di Santa Dorotea.
Nel 1759 ritornò a Roma per rimanervi fino ai primi anni sessanta, per tornare poi in Sicilia. Dal 1764 risulta attivo nel capoluogo isolano dove ha commissioni per chiese e palazzi nobiliari. È l'anno in cui firma e data gli affreschi allegorici di Palazzo Asmundo, i quali inneggiano alla giustizia terrena e divina, con intento di magnificare il ruolo di presidente di giustizia del committente Giuseppe Asmundo Paternò. Realizza anche gli affreschi di Palazzo Natoli, in cui rappresenta il periplo eroico della famiglia del marchese Vincenzo Natoli, che li farà realizzare in onore della moglie.
Stile
Inizialmente basato sul classicismo romano di Carlo Maratta e Sebastiano Conca, si trasferisce a uno stile di pittura che unisce il rococò francese sensuale ed elegante con la robustezza dell'arte siciliana.
1770, Viceré Fogliani e sua moglie, pannello dipinto, opera documentata nel Palazzo Reale.
1770, Ciclo con temi allegorici comprendente la Gloria del Principe, affreschi, opere realizzate sui soffitti della Sala Banchetti o Sala Martorana di Palazzo Comitini.
XVIII secolo, Ciclo di affreschi comprendente Madonna con Bambino che prega San Vincenzo Ferreri, Assunta tra angeli e arcangeli e altri episodi che narrano il periplo eroico e le gesta storiche della principesca famiglia Natoli, opere presenti sulle volte degli ambienti di Palazzo Natoli.
XVIII secolo, Ciclo, decorazione ad affresco, opere realizzate sulle volte degli ambienti di Palazzo Celestri di Santa Croce o Palazzo di Sant'Elia.
^Pagina 150, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [1], Volume quarto, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
^Pagina 58, Vincenzo Mortillaro, "Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro" [2], Palermo, Tipografia del giorn. Letterario, 1836.
^pp. 83, Cesare Pasca, "Descrizione della imperiale e regal Cappella Palatina di Palermo" [3], Volume unico, 113 pagine, Palermo, Stamperia M. A. Console, 1841
^Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [4], Volume primo, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
^abPagina 203, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [5], Volume V, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
Bibliografia
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Giulia Sommariva, Palazzi nobiliari di Palermo, D. Flaccovio, 2004
Caterina Napoleone, Franco Maria Ricci, Enciclopedia della Sicilia, Ricci, 2006
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Alessandro Giuliana Alajmo: Architetti regi in Sicilia. La Chiesa di Santa Ninfa detta dei crociferi in Palermo, sede della Parrocchia di S. Croce. Con documenti inediti. Scuola grafica Don Orione, Palermo 1964
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