Figlio di una famiglia di Signori e Nobili di San Biagio, Nicola Palermo-Tirrito e Maria Cardella, nonni paterni erano Giuseppe Palermo e Domenica Tirrito. Da giovanissimo entrò nel seminario arcivescovile di Agrigento, dove oltre agli studi classici, coltivò l'arte della pittura, di cui si mostrava particolarmente predisposto. Indossò l'abito religioso nel 1739 presso il convento di Caltanissetta, fu ordinato sacerdote nel 1745. Allievo di Olivio Sozzi a Palermo, di Sebastiano Conca a Roma ove frequenta la scuola del nudo dell'Accademia di San Luca. Nella Città Eterna effettuerà un nuovo soggiorno nel 1765 di circa un anno, permanenza caratterizzata da una intensa produzione pittorica da donare al papa, ai cardinali e ai padri della Congregazione dei Sacri Riti.[1]
Pittore ufficiale dell'Ordine cappuccino della provincia siciliana, realizzò un complesso ciclo raffigurante patriarchi e santi fondatori degli Ordini religiosi per il convento dei cappuccini di Palermo. La produzione pittorica annovera 156 pale dipinte e circa 3000 opere di varia grandezza presenti in parte ad Alcamo, Ciminna, Palermo, Ribera, Sciacca, Civitavecchia, Roma e Viterbo.[1]
1770, L'Immacolata Concezione e san Michele Arcangelo, opera documentata, che copriva la custodia dell'altar maggiore del convento dei Cappuccini in Contrada Pigni.[2]
XVIII secolo, Miracolo di San Biagio, Martirio di San Fedele da Sigmaringa, Annunciazione, Sansone e Dalila, Consegna delle chiavi di Gesù a Pietro, dipinti custoditi nel duomo di San Biagio.
XVIII secolo, Deposizione, olio su tela, opera appartenente alla congregazione Maria SS. Addolorata e Gesù Crocifisso e custodita nella Chiesa Madre SS. Trinità.
XVIII secolo, SS. Trinità, olio su tela, opera posta sull’altare maggiore della Chiesa Madre. (Trafugata)