Gherardo PatecchioGherardo Patecchio (Cremona, prima metà XIII secolo – seconda metà XIII secolo) è stato un poeta italiano. BiografiaNato nella prima metà del XIII secolo, fu uno tra i più notevoli rappresentanti della letteratura didattica e morale del Duecento. Figlio di Pietro Patecchio e noto anche con i nomi di Gerardus Pateclus e Girad Pateg, sappiamo che svolse l'attività di notaio a Cremona durante la prima metà del Duecento (viene considerato come uno dei rappresentanti del Comune di Cremona in occasione, il 9 luglio 1228, della stipulazione di un trattato di alleanza con Parma a danno di Piacenza) e che scrisse in volgare un poema a carattere didattico di contenuto biblico intitolato lo "Splanamento de li Proverbi de Salomone" (dal codice Saibante-Hamilton 390, Staatsbibl. di Berlino) e un componimento in versi di dieci decasillabi indirizzato a Ugo de Pers con il titolo le "Noie". Si tratta, come scrive Salimbene [1] di un "Liber tediorum", una "Frotula noiae moralis" che imita gli "Enuegs" del Monaco di Montaudon dove descrive, in versi alessandrini, i fatti fastidiosi della vita senza però seguire il modello moralistico tipico di questo periodo ma esaltando il piacere dei modi cortesi con uno stile vivace e ricco di realismo. Lo Splanamento de li proverbi de SalomoneSi tratta di un poemetto di argomento biblico, costituito da 606 versi alessandrini rimati a coppie. Raccoglie insieme una serie di insegnamenti morali divisi per argomento, in cui i proverbi biblici attribuiti al re Salomone sono mescolati con altri testi simili di argomento popolare. L'opera risulta divisa in nove parti:
Lo schema metrico dell'opera sembra originale e avrebbe costituito un punto di riferimento per Pietro da Barsegapè e Bonvesin de la Riva. Lo Splanamento è un testo cristiano pur se di «aspetto didattico-moraleggiante, non senza venature umoristiche» [2] ed è scritto in una lingua romanza che fa riferimento ad una koiné scritta cisalpina. Le NoieChiamata da Salimbene Liber taediorum o de taediis, l'opera raccoglie e presenta in versi i fastidi della vita, ispirandosi al genere provenzale dell'enueg; non ci si sofferma eccessivamente su indicazioni moralistiche, ma al contrario viene proposta vivacemente la passione tipica dell'autore per i costumi cortesi. La raccolta di versi, dedicata a Ugo di Perso, è stata ritrovata lacunosa in un manoscritto dello zibaldone quattrocentesco di Bartolomeo Sachella; l'intero componimento è caratterizzato dalla presenza di risposte per le rime ed è collegato, per genere, allo Splanamento. Note
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia