Ghemme
Ghemme (Ghem in piemontese, Ghemm in dialetto novarese[5][6], Agamium in latino) è un comune italiano di 3 427 abitanti della provincia di Novara in Piemonte. Dal 1994 fa parte delle "Città del vino" e dal 2002 delle "Città del miele". Geografia fisicaIl paese si trova nel Medio Novarese, sulla riva sinistra del fiume Sesia, nei pressi del confine con la provincia di Vercelli e poco lontano dall'imbocco della Valsesia. L'abitato sorge alla base di uno dei tre pianalti che caratterizzano il territorio del medio novarese i cui pendii assolati sono ampiamente sfruttati per la coltivazione della vite. IdrografiaI principali corsi d'acqua che scorrono nel territorio sono il Sesia la roggia Mora, il torrente Strona ed il torrente Strego; quest'ultimo è stato altamente inquinato dalla discarica del comune.[7] StoriaIl comune di Ghemme ha origini molto antiche, che vengono fatte risalire fino al Neolitico. Sulla collina a nord del centro abitato si sono succeduti negli anni diversi ritrovamenti archeologici. Di origine celtica, prende il suo nome dagli Agamini, un gruppo celtico che si era stanziato nella zona. Successivamente viene romanizzata con il nome di Pagus Agamino, poi trasformato in Agamium. Si ritrovano alcune citazioni di Agamium in Plinio. L'antica denominazione Agamium, che deriva dal nome della popolazione di origine celtica degli "Agamini", ha avuto un'evoluzione nel tempo: Agamium -> Agheme -> Gheme -> Ghemme. Nel 356 si trova testimonianza di Ghemme in una lettera di Sant'Eusebio indirizzata agli "Agamini ad Palatium". Ghemme è un centro importante nel Medioevo: feudo sotto i De Castello-Barbavara intorno al 1150 e poi dei Bergamino (1470), come fa fede il diploma di riconferma a questi da parte del Barbarossa che porta la data del 1150. Nel 1467, presso il Castello Ricetto, venne ospitato il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, in visita per la Pace di Ghemme, un trattato che sancì la fine delle ostilità fra il Ducato di Milano e il Ducato di Savoia, che da diversi anni erano nazioni rivali. Il territorio ghemmese si trovava all'epoca sotto il dominio del Ducato di Milano, e il confine naturale tra le due potenze era costituito dal fiume Sesia. Tale evento è oggetto di una rievocazione storica annuale. Nel corso del XV e XVI secolo si insediarono a Ghemme alcune delle più ricche famiglie novaresi e milanesi, interessate dalla fertilità dei campi dovuta al Sesia, ai suoi torrenti e alla bontà dei vini già decantati da Plinio. Ebbe come feudatari i Tettoni, gli Omodei, i Della Porta Modignani e infine entrò a far parte del dominio dei Savoia con Benedetto Maurizio, duca del Chiablese e marchese di Ghemme. Tra gli uomini illustri a cui Ghemme diede i natali il più noto è senza dubbio Alessandro Antonelli. Il padre Costanzo, trasferitosi a Ghemme a esercitare la professione notarile e a ricoprire la carica di segretario comunale, ebbe numerosissimi figli e ben sei nacquero durante gli oltre venti anni della sua presenza nel paese. Il 14 luglio 1798 vide la luce in casa Antonelli, nell'odierna via Novara, il celebre architetto. Il 6 marzo 1945, nelle campagne attorno a Ghemme, i nazisti fucilarono 10 partigiani[8]. SimboliLo stemma è stato riconosciuto con DCG del 21 novembre 1929.[9] Vi è rappresentato, in campo d'argento, un mazzo di spighe di grano posto in banda, accollato a un grappolo d'uva nera. Il gonfalone è stato concesso con regio decreto del 19 luglio 1929[9] ed è costituito da un drappo di colore verde scuro. Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[12] CulturaProdotti tipiciLa cucina tipica è quella novarese; prodotti tipici di Ghemme sono specificamente il vino (la cui produzione risale ai tempi dei Romani), il miele e il pane. La produzione vinicola eccelle con il rosso Ghemme DOCG, prodotto da uve nebbiolo e vespolina, uno dei circa 40 vini DOCG esistenti in Italia, ma oltre a questo vengono prodotti diversi altri vini DOC delle Colline Novaresi, tra cui anche una varietà di bianco. Ghemme è sinonimo di eccellenza anche nel campo della produzione di miele e ha aderito, insieme ad altre 9 città italiane, all'Associazione Nazionale Italiana "Le città del Miele". Le produzioni tipiche di Ghemme sono il miele d'acacia, tra i migliori e più puri d'Italia, e il millefiori. Gli apicoltori professionisti sono 6, più altri 3 nomadisti, per un totale di 600 arnie e 20 tonnellate di produzione media annua. A Ghemme si tiene inoltre unconcorso annuale per incentivare la produzione del miele di qualità e valorizzare le produzioni tipiche piemontesi. BibliotecheÈ presente la biblioteca internazionale dell'acquavite e del liquore[13] Feste e ricorrenzeTra l'ultima settimana di aprile e la prima di maggio, all'interno della suggestiva cornice del castello, ha luogo l'annuale mostra mercato del vino. Il primo venerdì di maggio, in onore della beata Panacea si svolge una festa religiosa con tradizione molto antica, oggi affiancata a manifestazioni laiche, per lo più legate alla mostra del vino. Panacea (o Panasia), nata a Quarona da madre ghemmese e rimasta orfana in tenera età, ebbe a subire molte persecuzioni dalla matrigna, che giunse a ucciderla alla sola età di quindici anni conficcandole i fusi da filare nel capo. La leggenda vuole che gli angeli pascolassero il gregge di Panacea mentre la fanciulla pregava. Una sera le pecore tornarono sole alla stalla e la matrigna furibonda corse a cercarla e la uccise in quel modo crudele. Miracolosamente le campane della chiesa di S. Giovanni Battista cominciarono a suonare da sole a festa, così tutti gli abitanti di Quarona vennero a conoscenza del misfatto. Solo alla presenza del vescovo fu possibile caricare il corpo della fanciulla su di un carro; le due giumente che lo trainavano proseguirono fino a Ghemme e si fermarono miracolosamente nel luogo ove era sepolta la madre di Panacea. La devozione verso la figura della pastorella vergine e martire è continuata nei secoli e ancora oggi la festa in suo onore si celebra con grande partecipazione di devoti di Ghemme, di Quarona, di tutta la Valsesia e dei paesi vicini. Geografia antropicaIl paese oggi è diviso in 4 rioni: San Dionigi, San Pietro, Castello e Ruga Ferrera. EconomiaGhemme è rinomato per la produzione vinicola che ne rappresenta la maggior fonte di reddito con numerose aziende attive nel settore, anche se la maggior parte della popolazione attiva non lavora nell'agricoltura. Le principali e più note aziende industriali derivano la loro attività proprio dalla vocazione vinicola del territorio: Nel territorio si produce anche l’omonimo vino a denominazione DOCG. Molto importanti sono anche i settori dell'industria tessile (Crespi, Loro Piana) e dell'apicoltura. AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
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