Dopo aver militato per otto stagioni nell'Anderlecht, passò nel 1990 al Parma di Nevio Scala in cambio di 3 miliardi di lire, firmando un biennale.[2] A Parma divenne un perno della retroguardia emiliana, dove si afferma come stopper,[3] vincendo anche la Coppa Italia nel 1992 e venendo considerato uno dei migliori calciatori del campionato italiano.[4] Nell'autunno del 1993 subisce un infortunio al menisco ed è costretto a fare gli esami del caso ad Anversa.[5]
Dopo 4 stagioni ritornò all'Anderlecht[6][7] ma, svincolatosi nel 1996, decide di ritornare in Italia vestendo la casacca della Reggiana, squadra per la quale firma un contratto che gli vale uno stipendio di 400 milioni di lire[8], ma dove non è più pagato da febbraio a maggio 1997,[9] terminando la carriera nell'estate 1997.
^ Roberto Perrone, Qui Parma, il potere non ci logora, in Il Corriere della Sera, 1º dicembre 2013, p. 42. URL consultato il 24 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2014).
^Grun, Valdes e Brolin. Ora è di moda tornare, in Il Corriere della Sera, 26 giugno 1996, p. 40. URL consultato il 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
^Caos alla Reggiana " Lo stipendio dov'è? ", in Il Corriere della Sera, 11 maggio 1997, p. 43. URL consultato il 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).