Galinsoga parviflora
La galinsoga comune (nome scientifico Galinsoga parviflora Cav., 1795) è una piccola pianta erbacea infestante appartenente alla famiglia delle Asteraceae. EtimologiaL'etimologia del nome generico (Galinsoga) deriva dal medico spagnolo Mariano Martinez de Galinsoga (1766-1797), medico a Madrid e Soprintendente per il Giardino Botanico di Madrid[1]; mentre L'epiteto specifico (parviflora) deriva da due parole latine: ”parvus” (=piccolo) e ”flos” (=fiore) e fa riferimento ai piccoli fiori di questa pianta[2].
DescrizioneSono piante basse, la cui altezza arriva al massimo a 1 – 5 dm. La forma biologica della specie è terofita scaposa (T scap); ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto, spesso con poche foglie. Queste Asteraceae sono senza latice. RadiciLe radici sono del tipo fascicolato. Fusto
FoglieLe foglie, picciolate, sono disposte in modo opposto. La lamina è intera a forma lanceolata (o anche ovata) con margine grossolanamente dentato e apice acuminato. Lunghezza del picciolo: 1 – 2 cm. Dimensioni della lamina: larghezza 2 – 3 cm: lunghezza 4 – 5 cm. InfiorescenzaLe infiorescenze sono dei capolini terminali su brevi peduncoli. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro emisferico composto da più squame a disposizione embricata e disposte in una serie che fanno da protezione al ricettacolo, sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati (normalmente 5, ma possono arrivare fino a 9) di colore bianco, disposti in un unico rango; quelli interni tubulosi (da 30 a 50) di colore giallo-arancio. Le squame (o brattee) esterne (1 o 2) sono da largamente ellittiche a obovate e più piccole, mentre quelle interne sono da lanceolate a lineari; possono essere intere o lobate. Lunghezza di peduncoli: 2 – 4 cm. Diametro dei capolini: 5 – 7 mm. Diametro dell'involucro: 4 mm. FioreI fiori sono simpetali, zigomorfi (quelli ligulati) e attinomorfi(quelli tubulosi); sono inoltre tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.
FruttiI frutti sono degli acheni pelosi con pappo persistente bianco un po' più grande della corolla del relativo fiore e composto da poche squame (5 - 10) lesiniformi e tridentate. Dimensione del frutto: 1,3 – 2,5 mm. Lunghezza delle squame: 0,5 – 2 mm. Biologia
Distribuzione e habitat
FitosociologiaDal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[6]:
TassonomiaLa famiglia di appartenenza della Galinsoga parviflora, Asteraceae o Compositae, nomen conservandum, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[8]). Il genere di appartenenza (Galinsoga) è composto da un paio di specie.
VariabilitàNelle checklist anglosassoni (soprattutto al di là dell'Atlantico) sono indicate diverse varietà (non presenti in Italia)[3]:
IbridiSono possibili ibridi con Galinsoga ciliata: Galinsoga × mixta J. Murr (1931); specialmente quando abitano lo stesso areale. SinonimiQuesta entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Specie similiL'altra specie dello stesso genere presente in Italia è la Galinsoga ciliata. Quest'ultima si distingue dalla Galinsoga parviflora per un portamento più robusto, e per la presenza di peli ghiandolosi nelle parti alte della pianta. UsiFarmaciaSecondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà medicamentose[9]:
Inoltre è utile per il trattamento delle punture d'ortica. CucinaLe parti giovani della pianta (fusti e foglie) possono essere usati come verdure come insalata se crude o per minestre se cotte, oppure essiccate e quindi macinate per produrre una polvere da condimento (tipo spezia)[9]. Ad esempio in Colombia con questa spezia si prepara una minestra chiamata “Ajiaco”[10]. Altre notizie(1)La Galinsoga parviflora in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:
(2)In Italia la prima coltivazione è relativa agli orti botanici di Firenze (1806) e di Padova (1812); poi, sfuggendo al controllo, incomincia a diffondersi rapidamente nelle varie regioni italiane.[11] Note
Bibliografia
Altri progetti
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