Fulco Ruffo di Calabria
Fulco Ruffo di Calabria, principe di Calabria, XVIII conte di Sinopoli (Napoli, 12 agosto 1884 – Ronchi di Apuania, 23 agosto 1946), è stato un nobile, aviatore e politico italiano, eroe e asso del Servizio Aeronautico del Regio Esercito nella prima guerra mondiale, durante la quale conseguì venticinque vittorie aeree, ottenendo una promozione per meriti di guerra e venendo insignito di una medaglia d'oro al valor militare, di due d'argento, quattro di bronzo e di numerose altre onorificenze italiane e straniere. BiografiaInfanzia![]() Motto: Omnia bene. Blasonatura: Troncato, cuneato d'argento e di nero, il capo caricato di tre conchiglie al naturale Figlio di Fulco Beniamino Ruffo di Calabria e di Laura Mosselman du Chenoy, portò in vita i titoli di XVIII conte di Sinopoli, VI duca di Guardia Lombardi, nobile dei Principi di Scilla e patrizio napoletano. Divenne principe sul cognome il 15 marzo 1928. Carriera militare![]() Compiuti gli studi nel Collegio Mondragone di Frascati, il 22 novembre 1904 si arruolò a Foggia, come volontario, nell'11º Reggimento "Cavalleggeri di Foggia", alla Scuola ufficiali di complemento. Nel maggio 1905 fu promosso caporale, nel novembre 1905 sergente, nel febbraio 1906 sottotenente. Successivamente si trasferì in Somalia, dove rimase tre anni presso una società italo-belga che si occupava di commercio fluviale. Asso dell'aviazione![]() Allo scoppio della prima guerra mondiale rientrò in Italia e si arruolò volontario nel Battaglione aviatori. Conseguito il brevetto al Centro di formazione di Torino-Mirafiori nel 1915, venne inviato sul teatro di guerra. Dopo le prime esperienze di volo dal settembre 1915 nella 4ª Squadriglia per l'artiglieria, il 9 agosto 1916 venne assegnato alla 70ª Squadriglia caccia. Il 23 agosto Francesco Baracca e Ruffo abbatterono l'Hansa-Brandenburg C.I del Zgsf. Anton Himmer della Flik 19 nei pressi di Merna. Il 16 settembre successivo abbatté, in collaborazione con Baracca e Luigi Olivari, un Lloyd C.II della Flik 16 a Staro Stelo di Caporetto. L'11 febbraio Baracca (su Nieuport 17) con Ruffo (su Ni 17), il serg. Giulio Poli ed il caporale Antonio Pagliari (su Nieuport 11) abbatté un Br. C.1 del caporale Ludwig Fleck con l'osservatore tenente Wilhelm Siemienski della Flik 35 che, dopo aver colpito il serbatoio del Ni 11 del caporale Anselmo Caselli che rientrò in emergenza, atterrò in emergenza vicino a Premariacco dopo una battaglia sul cielo di Udine alla quale assistette Vittorio Emanuele III, che il giorno dopo si recò al campo per complimentarsi con i piloti. Dal 1º maggio 1917 venne assegnato alla 91ª Squadriglia aeroplani da caccia, la famosa Squadriglia degli Assi comandata da Francesco Baracca, alla cui morte, nel giugno 1918, subentrò nel comando fino al 23 settembre 1918, quando il capitano Ruffo assunse il comando interinale del nuovo 17º Gruppo caccia. Il 5 maggio 1917 Ruffo di Calabria abbatte un Hansa-Brandenburg C.I della Flik 32 su Vipacco, arrivando alla sua quinta vittoria e diventando così il quarto asso italiano in ordine cronologico. Il 10 maggio, verso le 11 di mattina, abbatté un caccia su Biglia (Merna-Castagnevizza). Il 12 maggio arrivò la settima vittoria di Ruffo quando, verso le 7 di sera, abbatté in combattimento un velivolo austriaco che precipitò ad oriente di Gorizia. Il 13 maggio Ruffo abbatté un biposto su Jelenik. Il 20 ottobre 1918 venne colpito mentre era in volo oltre le linee austriache; miracolosamente riuscì ad atterrare ed a riattraversare il fronte. Pochi giorni dopo l'Austria chiese l'armistizio. Nel corso della guerra gli furono riconosciuti 20 abbattimenti di aerei nemici, tra i primi cinque piloti della lista degli assi italiani della prima guerra mondiale. Gli vennero conferite la medaglia d'oro al valor militare, due d'argento e quattro di bronzo. Finita la guerra, Fulco Ruffo di Calabria rimase nel Regio Esercito fino al 1925, congedandosi con il grado di primo capitano di cavalleria, nel Reggimento Piemonte Reale Senatore del regno![]() Negli anni successivi si dedicò alla propria azienda agraria e a studi sulle piante. Anche in questo campo lasciò un segno della sua presenza, in quanto scoprì una varietà di trifoglio, il trifolium vesiculosum Savi, conosciuto con il nome volgare di "trifoglio Ruffo". Nel 1934 venne nominato senatore del Regno d'Italia. Fu senatore questore dall'aprile 1939 al luglio 1944. Per questo motivo, nell'immediato dopoguerra, fu deferito all'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo (ACGSF)[2]. La richiesta di decadimento fu tuttavia respinta dall'Alta Corte per la comprovata avversione al fascismo e venne reintegrato nella carica di senatore.[3]. Occorre sottolineare che sia il primogenito Fabrizio che il secondo maschio, Augusto, furono partigiani impegnati nelle Marche nello sfondamento della linea Gustav da parte degli Alleati. Augusto perse la vita nel mare di Pescara durante un'azione congiunta con gli Alleati la notte tra il 2 e il 3 novembre 1943.[4] MorteMorì nella sua casa di Poveromo presso Ronchi di Apuania il 23 agosto 1946. Il portale web dell'Aeronautica militare italiana ha proposto una pagina, intitolata "I grandi aviatori", dove vengono citate le maggiori personalità storiche dell'aviazione italiana, ponendo Ruffo tra di esse.[5] DiscendenzaDal matrimonio di Fulco Ruffo di Calabria con la contessa Luisa Gazelli dei Conti di Rossana (1896-1989) sono nati sette figli:
Le vittorie aeree![]() Onorificenze«Capitano di Complemento di Cavalleria (Corpo Aeronautico Militare) - Dall'inizio della guerra in ininterrotto servizio come pilota, come comandante di una Squadriglia da caccia, come comandante di un Gruppo di Squadriglie da caccia, ha reso all'esercito infiniti preziosi servizi. Animato dal più raro amore di Patria, eletto esempio sempre ai suoi dipendenti, esecutore ed organizzatore esemplare, ha saputo con l'instancabile sua attività ottenere dai mezzi messi al suo comando il più completo rendimento. Nobile esempio come sempre di valore individuale, ha abbattuto nell'ultimo periodo di guerra 7 apparecchi nemici. 1915/1918 - 10 settembre 1918»
— R.D. n° 107 del 17 maggio 1919 «Capitano di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Comandante del 17º Gruppo da Caccia). Dotato di elette virtù militari, pilota da caccia d’insuperabile ardire, provato in ben cinquantatré scontri aerei, con spirito di sacrificio pari al suo valore, continuò a cercare la vittoria ovunque la poteva trovare. In due mesi fece precipitare quattro apparecchi avversari sotto i suoi colpi sicuri. Il 20 luglio 1917, con incredibile audacia assaliva da solo una squadriglia compatta di cinque velivoli, ne abbatteva due e fugava i superstiti. Mirabile esempio ai valorosi. Cielo di Castagnevizza, 14 luglio - Cielo di Tolmino, 17 luglio - Cielo di Nova Vas, 20 luglio 1917.»
— R.L. del 5 maggio 1918 «Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Battaglione Squadriglie Aviatori). Pilota aviatore addetto a una squadriglia di aeroplani da caccia, con sereno sprezzo del pericolo e grande sangue freddo, dando prova di molta perizia aviatoria, affrontava arditamente potenti aeroplani nemici, riuscendo col fuoco della propria mitragliatrice a determinare la precipitosa caduta di un velivolo avversario in territorio nemico fra Bucovina e Ranziano, e concorrendo efficacemente all'abbattimento di un altro in territorio nazionale, a Creda presso Caporetto. Cielo di Gorizia, 23 agosto 1916 - Cielo di Caporetto, 16 settembre 1916.»
— D.L. del 15 marzo 1917 «Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Battaglione Squadriglie Aviatori). Arditissimo pilota da caccia, dava continue prove di valore, attaccando numerosi e ben armati velivoli nemici, ed abbattendone 5 in breve periodo di tempo, malgrado il suo apparecchio fosse più volte danneggiato seriamente dal tiro avversario riusciva con grande perizia a portarlo in salvo. Cielo del Basso e Medio Isonzo, 5-26 maggio 1917»
— D.L. del 20 gennaio 1918 «Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria, IV Squadriglia di Artiglieria su Caudron G3). Dava prova di ardire e calma in ogni occasione di volo. Il giorno 11 febbraio volava, nonostante il vento forte e l'aggiustato tiro avversario che colpiva il suo apparecchio ben undici volte, sopra una batteria avversaria da 305 per osservare il tiro di una batteria nostra, ponendo questa in grado di colpire in pieno il bersaglio. Lokvica, 11 febbraio 1916 ‑ Già distintosi volando sul Basso Isonzo, 12 novembre 1915.»
— D.L. del 15 ottobre 1916 «Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria, II Squadriglia di Artiglieria su Caudron G3). Pilota di aeroplano addetto ad una squadriglia da caccia, con sereno sprezzo d'ogni pericolo e dando prova di grande perizia aviatoria e sangue freddo, affrontava con altri apparecchi della stessa squadriglia, un potente e ben armato velivolo nemico, concorrendo molto efficacemente, col fuoco della propria mitragliatrice, a determinare la caduta dell'avversario. Cielo di Udine, 11 febbraio 1917»
— D.L. del 24 maggio 1917 «Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria). Tra vivo e continuato fuoco di artiglieria, fucileria e mitragliatrici nemiche, navigava a 750 metri sulle posizioni avversarie, allo scopo di agevolare l'osservatore nel ritrarre fotografie. Non essendo riuscita completa la serie, causa un guasto alla macchina fotografica, si manteneva alla stessa quota e nonostante la persistenza del fuoco, riusciva a precisare le posizioni di batterie e di ricoveri nemici. Basso Isonzo, 8-9 aprile 1916»
— D.L. del 10 giugno 1917 «Tenente di Complemento di Cavalleria (Aeronautica d'Armata, Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria). Informato con altri aviatori che un aeroplano nemico volteggiava con insistenza sopra Monte Stol e Monte Stariski per regolare il tiro delle proprie artiglierie, montato su un velivolo da caccia, arditamente assaliva l'apparecchio avversario, che strenuamente si difese con una mitragliatrice e con un fucile a tiro rapido, e dopo una brillante e pericolosa lotta concorreva ad abbatterlo, rimanendone ucciso l'ufficiale osservatore e ferito mortalmente il pilota. Monte Stariski, 16 settembre 1916»
— D.L. del 16 giugno 1917 — 1918
— 30 novembre 1939[7]
Promozione per merito di guerra al grado di tenente in S.A.P. (servizio attivo permanente, lo stesso che S.P.E.)
— (D. del Comando Supremo, 10 marzo 1917)
Onorificenze straniereNote
4. ^ FULCO! Il principe pilota, di Carlo Galiotto e Francesco Archidiacono, Collana del Centenario, edizioni Aeronautica Militare 2023 Bibliografia
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