Il fricandò di vitello (in francesefricandeau) è un secondo piatto diffuso in Svizzera, Spagna e Italia, ove è tipico della Lombardia,[2] del Piemonte[3][4] e della Valle d'Aosta.[5] È un pezzo di noce di vitello lardellato e aromatizzato con rosmarino e foglie di salvia, fatto stufare e cotto nel sugo di pomodoro.[3][6]
Non va confuso con l'omonima ricetta scozzese composta da una gamba di vitello insaporita con la pancetta,[7] la torta di campagna francese tipica dell'Aveyron,[8] e il fricandò di verdure, un piatto simile alla ratatuia.[9]
Etimologia
La parola fricandeau deriva forse dall'occitanofrica, che proviene a sua volta dal latinofrigere, ovvero "friggere". Ciò è dovuto al fatto che la carne usata per preparare il piatto viene fritta nell'olio, nel burro, o in una miscela composta da entrambi gli ingredienti.[10]
Alimenti simili
In Catalogna viene cucinata una variante del fricandò con vitello e funghi prugnoli.[11] Nella provincia di Zamora viene preparato il fricandor, una ratatuia con carne o baccalà in umido.[12]
In Piemonte, il fricandò viene accompagnato dalle patate. Il sugo usato per preparare tale piatto è ideale per condire le tagliatelle all'uovo.[3]
Note
^ Auguste Escoffier, Guida alla cucina: Promemoria per cucinare ad arte, Giunti, 2020, indice generale.
^fricandeau, su educalingo.com. URL consultato il 21 giugno 2021.
^ Emilia Valli, 500 ricette con le verdure, Newton Compton, 2013, "Fricandò di verdure".
^(CA) J. Fàbrega, El gust d'un poble els plats més famosos de la cuina catalana: de Verdaguer a Gaudí: el naixement d'una cuina, Cossetània, 2002, pp. 238-40.
^(CA) J. Fàbrega, El gust d'un poble els plats més famosos de la cuina catalana: de Verdaguer a Gaudí: el naixement d'una cuina, Cossetània, 2002, p. 244.
^(ES) J. C. González Ferrero, Léxico vitivinícola tradicional de la D.O. Toro, Juan Carlos González Ferrero, 2016, p. 378.