Francobolli della Repubblica ItalianaI francobolli della Repubblica italiana sono tutti quelli emessi dall'avvento della Repubblica fino ai giorni attuali per il servizio postale dello Stato. Formalmente iniziano con il D.M. 14 giugno 1946[1] che autorizzava le nuove emissioni di francobolli e metteva fuori corso la maggior parte dei francobolli emessi durante il Regno d'Italia. L'eredità del Regno d'ItaliaSubito dopo la proclamazione della Repubblica, i francobolli della Luogotenenza, come appunto la serie Luogotenenza continuarono ad essere usati per qualche tempo, in alcuni casi anche in abbinamento alle nuove serie repubblicane, tollerati dall'amministrazione postale anche per la scarsità di affrancature disponibili. Esistono quindi buste viaggiate con affrancature miste Repubblica / Luogotenenza, ed anche in alcune zone come Trieste usi di francobolli jugoslavi[2]; questo perché la zona era sottoposta all'amministrazione Alleata (Territorio Libero di Trieste). In alcuni casi vennero anche tollerate affrancature miste con francobolli della Repubblica Sociale Italiana. Tutte le affrancature miste, se conservate sulla busta originale, rivestono un interesse collezionistico ed ottengono anche una quotazione commerciale dove gli stessi francobolli che le compongono, sciolti, varrebbero poche decine di centesimi di euro. PresidenzeConvenzionalmente la storia postale repubblicana viene suddivisa in presidenze, intese come il periodo di permanenza in carica di un presidente della Repubblica (dal giorno del suo giuramento al giorno del giuramento del presidente successivo) comprendendovi anche le eventuali supplenze del presidente del Senato a seguito di inabilità temporanea e/o dimissioni.[3] De NicolaLe emissioni del periodo vanno dal 1º luglio 1946 al 12 maggio 1948 corrispondente al mandato di Enrico De Nicola prima come Capo provvisorio dello Stato e poi, dal 1º gennaio 1948, come Presidente della Repubblica. Einaudi![]() Le emissioni del periodo corrispondono al mandato di Luigi Einaudi dal 12 maggio 1948 all'11 maggio 1955. Gronchi![]() Le emissioni del periodo corrispondono al mandato di Giovanni Gronchi dall'11 maggio 1955 all'11 maggio 1962. SegniLe emissioni del periodo vanno dall'11 maggio 1962 al 29 dicembre 1964 corrispondente al mandato di Antonio Segni e alla supplenza di Cesare Merzagora prima per inabilità temporanea (dal 10 agosto 1964) e poi per le dimissioni di Segni (6 dicembre 1964). SaragatLe emissioni del periodo corrispondono al mandato di Giuseppe Saragat dal 29 dicembre 1964 al 29 dicembre 1971. LeoneLe emissioni del periodo vanno dal 29 dicembre 1971 al 9 luglio 1978 corrispondente al mandato di Giovanni Leone e alla supplenza di Amintore Fanfani dopo le dimissioni di Leone (15 giugno 1978). Pertini![]() Le emissioni del periodo corrispondono al mandato di Sandro Pertini dal 9 luglio 1978 al 3 luglio 1985. CossigaLe emissioni del periodo vanno dal 3 luglio 1985 al 28 maggio 1992 corrispondente al mandato di Francesco Cossiga e alla supplenza di Giovanni Spadolini dopo le dimissioni di Cossiga (28 aprile 1992). ScalfaroLe emissioni del periodo corrispondono al mandato di Oscar Luigi Scalfaro dal 28 maggio 1992 al 18 maggio 1999. CiampiLe emissioni del periodo corrispondono al mandato di Carlo Azeglio Ciampi dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006. NapolitanoLe emissioni del periodo vanno dal 15 maggio 2006 al 3 febbraio 2015 corrispondente al mandato di Giorgio Napolitano e alla supplenza di Pietro Grasso dopo le dimissioni di Napolitano (14 gennaio 2015). MattarellaLe emissioni del periodo corrispondono al mandato di Sergio Mattarella iniziato il 3 febbraio 2015. La prima emissione è composta da due pezzi della serie "Il Folclore", dedicata al carnevale di Sciacca e a quello di Putignano. Il 1º ottobre 2015 viene emessa la serie leonardesca, dove per la prima volta non è riportato il valore facciale dei pezzi, sostituito da una lettera. L'adozione di questo sistema fa sì che i francobolli mantengano il loro potere di affrancatura a prescindere da eventuali aumenti tariffari. Dal 14 giugno 2018 tutti i valori perdono definitivamente l’indicazione della tariffa e riportano solo le lettere "A" e "B". Le filigraneDurante le varie presidenze sono state utilizzate varie carte filigranate, prodotte dalle cartiere Pioraco Miliani di Fabriano, per aumentare la sicurezza anticontraffazione. Nei francobolli del Regno d'Italia si usava la filigrana detta corona dal motivo visibile in controluce[9]. Nelle emissioni repubblicane venne utilizzata dapprima la filigrana ruota alata cosiddetta sempre per la sua forma, distinta in tre differenti sottotipi, e poi la filigrana stelle, contraddistinta da un tappeto di stelle uniforme ma anche questa prodotta in varie versioni[9]. Le serie tematiche![]() Negli anni varie serie sono state riproposte dall'amministrazione postale italiana, a significare una continuità di programmazione delle emissioni. Tra i vari temi trattati vi sono la Giornata del francobollo, il Patrimonio artistico e culturale italiano, il Lavoro italiano nel mondo, le varie emissioni della serie Floreale basate su acquerelli con largo impiego di color oro, oltre ad eventi di respiro internazionale come le varie emissioni Europa e quelle celebrative dell'Unione Postale Universale relativi al mondo delle poste ma anche a tematiche politiche come ONU ed Europa unita. Le modalità di stampaI francobolli italiani del dopoguerra vennero sempre stampati dall'attuale Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in passato Istituto Poligrafico dello Stato. I procedimenti di stampa adottati variarono col tempo ed in funzione dei bozzetti da riprodurre, passando dall'offset alla rotocalcografia e ad altri procedimenti. Gli incisori![]() Alla produzione dei bozzetti dei francobolli della Repubblica Italiana si sono alternati artisti di grande valore, come Eros Donnini, coincisore della Serie castelli insieme a Tommaso Mele, il pittore Luigi Vangelli, Rampelli, Antonio Ciaburro, autore di alcuni valori della serie Turistica e vari altri. Note
Bibliografia
Voci correlate |
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