Figlio di fabbro si formò dapprima con il fratello maggiore Giuseppe, poi presso le botteghe dei conterranei Isidoro Boscari, Salvatore Bongiovanni e Bernardino Bongiovanni, M. Ognibene, infine compì un ulteriore apprendistato sotto la guida di Giuseppe Patania. Nel periodo a cavallo tra il 1832 e il 1833, frequentò la Reale Accademia del Nudo di Vincenzo Riolo a Palermo. Negli anni '60, è documentato un viaggio a Firenze.
Tornato nella città natale, cominciò una duratura collaborazione col fratello Giuseppe, numerose furono le opere a carattere devozionale, eseguite a quattro mani e firmate sinteticamente "Fratelli Vaccaro".
XIX secolo, Tele, olio su tela, opere dei "Fratelli Vaccaro" custodite nel santuario della Madonna del Ponte.
XIX secolo, Cristo Appassionato, olio su tela, opera dei "Fratelli Vaccaro" custodita nella chiesa di santa Maria dell'Itria del convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini.
XIX secolo, Ciclo, cinque riquadri ad olio raffiguranti figure femminili dell'Antico Testamento precorritrici di Maria, opere dei "Fratelli Vaccaro" realizzate nella volta della basilica di Santa Maria del Monte.
1840c., Ciclo, affreschi decorativi sul tema Les aventures de Télémaque di Fénelon delle sale della dimora dell'avvocato calatino Luigi Libertini.
1858, Miracolo di San Giacinto, olio su tela, opera dei "Fratelli Vaccaro" custodita nella chiesa di San Domenico.
Eseguì anche ritratti, fra i quali si ricordano quello di Salvatore Buongiovanni, custodito nel Palazzo Comunale, e del Duca Crescimano, nonché il gruppo della Famiglia Polino. Altre opere sono custodite nel Museo diocesano.
1849, Martirio e apoteosi di Sant'Agata, olio su tela, opera dei "Fratelli Vaccaro" custodita nella cappella eponima del duomo di Sant'Isidoro Agricola.
XIX secolo, Madonna delle Grazie, olio su tela, chiesa della Madre della Divina Grazia.
1837, San Rocco, olio su tela, opera dei "Fratelli Vaccaro" custodita nella chiesa dell'Itria.
Chiesa di San Francesco D'Assisi:
1857, Via Crucis in 14 quadri, olio su tela, dimensioni di 58 x 76 cm, verosimilmente la prima delle 5 Vie Crucis eseguite nello studio dei "Fratelli Vaccaro", commissione del reverendo Bonaventura da Barrafranca, ministro provinciale dei frati francescani del convento di Barrafranca;
1861, Porziuncola o Santa Maria degli Angeli o Perdono di Assisi, olio su tela, opera dei "Fratelli Vaccaro" documentata nella chiesa di San Francesco.[1]
1861, Crocifisso Spirante, olio su tela, opera dei "Fratelli Vaccaro" documentata nella chiesa di Sant'Anna.[1]
Opere sparse
1860, Martirio di Santa Febronia patrona di Patti, olio su tela.
Mario Vaccaro Senior
Caltagirone, 10 febbraio 1845 - 4 giugno 1865.
Figlio di Francesco, riceve i primi insegnamenti artistici nello studio del padre e dello zio Giuseppe.
Nel 1861 vince un pensionato che lo porta a Firenze e in altre città italiane. A Firenze frequenta la "scuola del costume", e l'Accademia di Belle Arti. Per motivi di salute, nel marzo 1865 è costretto a tornare a Caltagirone, dove muore il 4 giugno dello stesso anno.
Artista ricordato oltre che per le opere a carattere storico conservate nel territorio di Caltagirone, per la Nina Siciliana, dipinto ispirato a una poetessa medievale, i disegni preparatori sono custoditi presso il Museo Civico di Caltagirone.
Mario Vaccaro Junior
Caltagirone, 1869 - dopo il 1916
Figlio di Francesco, dopo una prima formazione presso le botteghe del padre e dello zio, fu inviato all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Studiò anche a Venezia con Luigi Nono. Partecipò alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Roma (1900, due Studi di figura), della "Pro Patria Ars" di Palermo e della Promotrice di Catania. Nel 1912 fu incaricato della sistemazione della Pinacoteca Civica di Caltagirone.
Note
^abcPagina 424, Giuseppe Castronovo, "Erice oggi monte San Giuliano in Sicilia memorie storiche" [1], Volume 2, Tipografia Bernardo Virzì Puleo, Palermo, 1875.
Bibliografia
Giuseppe Francesco e Mario Vaccaro pittori del XIX secolo, Ediprint, Siracusa, 1995, ISBN 88-7260-034-0
Annamaria Ficarra, "Contributo alla pittura dei Vaccaro in Francesco, Giuseppe e Mario Vaccaro".