Con dodici distinti siti distribuiti su un'area di oltre venti chilometri di lunghezza, Fiumara d'arte è considerato uno dei parchi di sculture più grandi e importanti d'Europa[2][3][4].
Storia
Nel 1982 l'imprenditore immobiliare Antonio Presti commissionò allo scultore Pietro Consagra un'opera in memoria del padre recentemente scomparso[5]; il risultato sarà la scultura La materia poteva non esserci, un'opera in cemento armato alta 18 metri, completata nel 1986[6][2] e posta sulla foce del torrente Tusa, che scorre fra i Monti Nebrodi con un percorso di circa ventuno chilometri fino all'antica città di Halaesa, oggi Castel di Tusa (frazione del comune di Tusa) sulla costa tirrenica della Sicilia[7].
Al completamento dell'opera Presti immaginò di aggiungerne altre per realizzare un parco scultoreo, fondando nello stesso 1986 a questo scopo l'Associazione culturale Fiumara d'arte[8] (oggi Fondazione Antonio Presti - Fiumara d'arte[9]) e ricevendo l'assenso delle amministrazioni locali[5]: il 30 gennaio 1988 venne inaugurata Una curva gettata alle spalle del tempo di Paolo Schiavocampo nei pressi di Castel di Lucio[2], e nel 1989 Monumento per un poeta morto (popolarmente nota come "Finestra sul mare"[6][2]) di Tano Festa sul lungomare di Villa Margi, frazione del comune di Reitano[10].
Fra il 1989 e il 1990 vennero collocate altre quattro opere: Stanza di barca d'oro dell'artista giapponese Hidetoshi Nagasawa[6] ubicata sul greto del torrente Romei, in territorio di Mistretta[2], Energia mediterranea di Antonio Di Palma nei pressi di Motta d'Affermo[2], Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini su una bassa collinetta a Castel di Lucio[2], e Arethusa di Piero Dorazio e Graziano Marini, realizzata in ceramica applicata sulle pareti esterne della caserma dei Carabinieri di Castel di Lucio[2].
Nel 1991 Presti costruì a Castel di Tusa l'hotel Atelier sul mare[2] in cui ogni stanza è decorata da uno o più artisti contemporanei[11].
Nel 1991 a Pettineo venne organizzata la prima edizione di Un chilometro di tela, durante la quale decine di artisti realizzarono delle pitture che vennero poi tagliate e regalate ai cittadini di Pettineo, creando il Museo domestico[12][3][2]. La manifestazione è stata replicata per sei anni, con la partecipazione di decine di artisti[13].
Ad ottobre 1993 quaranta artisti ceramisti provenienti da tutta Europa realizzarono un'opera collettiva sul muro di contenimento di una delle strade della Fiumara in territorio di Mistretta, che diventa così Il muro della vita[14][15].
Il 21 marzo 2010, dopo due anni e mezzo di lavori, viene inaugurata l'opera 38º parallelo - Piramide dello scultore Mauro Staccioli[16]. La piramide, un grande tetraedro cavo realizzato in acciaio Corten, viene costruita su un'altura in territorio di Motta d'Affermo, affacciata sul mare e in linea d'aria di fronte agli scavi dell'antica città di Halaesa. Nel punto in cui viene costruita, la piramide è in asse col 38º parallelo Nord, da cui il titolo dell'opera[17].
Nel 2020 a Castel di Tusa, davanti all'hotel Atelier sul mare, è stata collocata come installazione permanente una scultura dell'artista Antonello Bonanno Conti dal titolo Il cavallo eretico[18].
Vicende giudiziarie
La realizzazione del parco artistico Fiumara d'arte è stata costellata da una lunga e complessa storia giudiziaria poiché alcune opere, in particolare La materia poteva non esserci, Monumento per un poeta morto e Stanza di barca d'oro, furono contestate per il reato di abusivismo edilizio nonostante avessero ricevuto l'approvazione degli enti locali[9]. L'azione giudiziaria ha bloccato per alcuni anni lo sviluppo del progetto, per il quale erano stati contattati anche gli artisti Edoardo Chillida, Fausto Melotti e Arnaldo Pomodoro.
Il 2 luglio del 1990 una sentenza del pretore Giuseppe Costa, della pretura di Santo Stefano di Camastra, dispose la demolizione dell'opera La materia poteva non esserci per «alterazione del territorio, abusivismo edilizio e violazione della Legge Galasso»[20]. A seguito di ricorso presso la Corte di appello di Messina il reato cadde in prescrizione e la scultura non venne abbattuta[2]. Il 10 ottobre 1990 il pretore di Mistretta assolse Presti per la scultura Stanza di barca d'oro poiché il fatto non costituisce reato, adducendo come motivazione che «la stanza nascosta nell'argine non altera lo stato dei luoghi inteso come identità ed è escluso il danno alle bellezze paesaggistiche essendo il concetto di "bellezza" un dato metafisico difficilmente definibile»[20]; pertanto non è applicabile la Legge Galasso in quanto Fiumara d'arte «si propone la qualificazione artistica e non già la trasformazione urbanistico-edilizia dello scabro comprensorio dei Nebrodi»; la Procura della Repubblica di Messina ricorse in appello[2].
Il 25 ottobre 1993 la Corte di Appello di Messina ordinò la demolizione dell'opera Monumento per un poeta morto per abusivismo edilizio, ma una sentenza della Corte di cassazione del 23 febbraio del 1994 risolse[cioè?] definitivamente la lunga vertenza legale[2].
Il 6 gennaio 2006 Fiumara d'arte venne legalmente riconosciuto come "Parco di Fiumara d'arte" come «percorso turistico culturale» e dunque soggetto a specifiche tutele in materia urbanistica[21].
Opera composta da una stanza ipogea con una scultura all'interno, documentata fotograficamente alla sua inaugurazione e poi sigillata ermeticamente per 100 anni fino al 2089; non visitabile all'interno[28].
^L'opera questa volta viene realizzata anche con il sostegno politico ed economico delle amministrazioni locali - il comune di Motta d'Affermo - e della Regione Sicilia, grazie a un finanziamento dell'Assessorato ai beni culturali nell'ambito del POR Sicilia 2000/2006, oltre a fondi della legge su Fiumara d'arte e al contributo della stessa Fondazione Antonio Presti - Fiumara d'arte e di Presti stesso.
M. A. Spadaro, Fiumara d'arte: il paesaggio reinventato, Palermo, 1990
E. Di Stefano, La barca dell'invisibile – Hidetoshi Nagasawa e la Fiumara d'arte, Gruppo Editoriale Kalos, Palermo, 2001.
S. Malatesta, Il cane che andava per mare e altre eccentrici siciliani, Editore Neri Pozza, Vicenza, 2006, ISBN 88-7305-759-4.
D. Alessandrini, Eccentricittà, gli agglomerati urbani del terzo millennio, Palombi Editori, Roma, 2007, ISBN 978-88-6060-102-5.
Fiumara d'Arte - Il museo d'arte contemporanea della Sicilia, edizione I quaderni di Riso, Museo d'arte contemporanea della Sicilia Riso, Palermo, 2008.
A. Pettineo, Dall'Aleso al Serravalle: 7 Comuni un'identità, Regione Siciliana, Motta D'Affermo, 2008.
Educare alla creatività, Pedagogika, anno XV, nº 3, Rivista di educazione, formazione e cultura (Speciale Fiumara d'Arte), 2011.
A. Pettineo, Tusa dall'Universitas Civium alla Fiumara d'Arte, Armando Siciliano Editore, Messina, 2012, ISBN 9788874426119.
S. Di Salvo, A. Sposito, A. Mangiarotti (a cura di), Atti del Symposium East-West Artistic and Technological Contaminations/Oriente-Occidente. Contaminazioni Artistiche e Tecnologiche. Monografie di Agathòn, Offset Studio, Palermo, 2013.