Nel 1912 succedette nei titoli nobiliari al fratello maggiore Marcantonio, morto privo di eredi maschi, divenendo così il XVI principe di Paliano.
Dopo le dimissioni di Vittorio Emanuele Orlando, fu sua la prima firma dell’ordine del giorno: «Il Senato, pur riservando ogni apprezzamento politico intorno alle comunicazioni, che, a suo tempo, il Ministero farà, sicuro dell’avvenire della Patria, conferma i precedenti suoi voti e confida che la Delegazione della Conferenza della pace, rappresentando i supremi interessi del Paese, al difuori e al disopra di ogni competizione di parte, saprà farli trionfare»[1]. Approvato il 25 giugno1919 dal Senato del Regno, sbloccò il ritorno dell'Italia alla conferenza di pace di Versailles.
Ascanio (Napoli 1883 - Roma 1971), che in veste di ambasciatore del Regno d'Italia a Washington, consegnò la dichiarazione di guerra nel dicembre del 1941[2]