Esperantido
Esperantido è il termine usato all'interno della comunità degli studiosi dell'esperanto e delle lingue artificiali per descrivere un progetto di lingua basato o ispirato all'esperanto. Il termine esperantido in origine faceva riferimento ad un progetto ben preciso, quello che più tardi venne conosciuto come ido. La parola esperantido deriva da esperanto seguito dal suffisso -ido (che, nell'esperanto stesso, indica un discendente). Di conseguenza, esperantido significa letteralmente "derivato dall'esperanto". StoriaProgetti di riforma dell'esperantoAlcuni esperantidi sono stati creati per superare quelle che venivano percepite come debolezze dell'esperanto o di altri esperantidi. È significativo che già Ludwik Lejzer Zamenhof, l'autore dell'esperanto, propose, nel 1894, una serie di cambiamenti al linguaggio (il cosiddetto esperanto riformato), che però furono respinti degli esperantisti dell'epoca. È stato anche ipotizzato che Zamenhof propose intenzionalmente cambiamenti così radicali da assicurarsi il rifiuto e consolidare la versione usata. Specie di esperantidiCi sono progetti, come l'ido o i numerosi progetti di René de Saussure che sono chiaramente esperantidi, sia perché gli autori lo dichiarano espressamente sia perché la loro struttura rende evidente tale parentela. Altri esperantidi non sono dichiaratamente tali, ma è possibile notare il loro esserlo dalla loro struttura (esperantidi pastiche). Infine ci sono alcuni esperantidi i cui autori dichiarano espressamente la loro relazione con l'esperanto, anche se essa non è evidente in base alla loro struttura, come per esempio per il Romanal. Molti progetti di esperantidi, forse la maggior parte, non lo sono esattamente, poiché in realtà essi sono tentativi di riforma dell'ido (cioè sono ididoj), poiché gli idisti nella loro storia hanno avuto una tendenza ad auto-riformare la propria lingua molto maggiore rispetto agli esperantisti. Generalmente non si applica il termine esperantido alle lingue artificiali che sono apparse dopo l'esperanto ma hanno solo un minimo di influenza dell'esperanto, come Occidental/Interlingue e l'Interlingua della IALA. Secondo lo scopo si possono dividere gli esperantidi in "fantastici" e "non fantastici". Gli esperantidi fantastici, come l'adjuvilo o l'Arcaicam Esperantom sono stati proposti solo con scopi letterari. Gli esperantidi non fantastici sono progetti che, come l'ido, hanno lo scopo di sostituire l'esperanto “ortodosso”. Gli esperantidi non fantastici si possono dividere in "radicali" o "moderati". I progetti radicali, come l'ido, propongono importanti cambiamenti all'esperanto; gli esperantidi moderati, come l'antido, propongono cambiamenti meno importanti e spesso restano fra l'ido e l'esperanto. Scopo degli esperantidi non fantasticiLa riforma e il miglioramento dell'esperanto è lo scopo ed il sogno di centinaia di uomini, i quali ritengono che il mancato successo dell'esperanto derivi da imperfezioni della sua struttura linguistica. Risolte esse, la lingua che ne deriva raggiungerebbe il ruolo internazionale e inter-umano desiderato per l'esperanto. I sostenitori dell'esperanto “ufficiale” al contrario ritengono che esso è già completamente utilizzabile, come attesta il suo vasto uso come lingua artificiale di maggiore successo. Gli esperantidi oggiSoltanto l'ido di Beaufront, Couturat e Leau, e il neo di Alfandari hanno avuto un'applicazione pratica degna di nota e posseggono tuttora un piccolo movimento di sostegno. L'interesse per gli altri progetti è in genere terminato poco dopo la loro creazione o la morte dei loro autori; oppure questi esperantidi sono rimasti allo stadio di creazioni individuali. Le molte lingue artistiche create di recente hanno preferito in genere modelli stabiliti a priori, come ad es. il klingon, il na'vi, il láadan e il dothraki; oppure derivazioni dalle lingue letterarie classiche e moderne, come i linguaggi della Terra di Mezzo di Tolkien. Lista di esperantidiLa lista che segue, pur non essendo completa, è rappresentativa, perché comprende gli esperantidi più conosciuti e molti di quelli meno conosciuti. A
CD
E
F
IKL
M
N
OPRS
U
V
W
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Bibliografia
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