L'eparchia comprende la città di Salmas, nel nord dell'Iran, dove si trova la cattedrale di San Giorgio (Yaghou).
Storia
Benché una comunità di cristiani nestoriani sia attestata a Salmas fin dal VII secolo, non sono noti vescovi fino a Joseph, menzionato nel 1281.
In uno scritto del patriarca cattolico Abdisho IV Maron († 1570), Salmas è menzionata come sede metropolitana con tre suffraganee: Baumar, Sciabathan e Vastham, località di incerta identificazione.
Salmas passò sotto l'influenza del cattolicesimo verso la fine del Cinquecento, quando divenne sede dei patriarchi cattolici della linea dei Simoniti, che risiedevano nel vicino monastero di Khosrowa. Secondo lo storico caldeo Joseph Tfindkji la serie episcopale cattolica si è interrotta tra il 1640 ed il 1709, in concomitanza con il ritorno al nestorianesimo dei patriarchi Simoniti.
Ancora Tfinkdji afferma che i nestoriani di Persia scrissero al patriarca Yosep II Bet Ma'aruf nel 1709 per assicurargli la loro adesione alla fede cattolica assieme al loro vescovo Ishoʿyahb I. Tuttavia lo sforzo maggiore per condurre la comunità nestoriana di Salmas alla comunione con la Santa Sede avvenne durante l'episcopato di Ishoʿyahb Shemʿon, deceduto il 10 aprile 1789, come recita la lapide nel cimitero di Khosrowa.
L'eparchia nel 1913 contava 10.460 battezzati. Per le statistiche più recenti, i dati di quest'eparchia sono computati in quelli dell'arcieparchia di Urmia.
^abcdCronologia e nomi dei vescovi riportati da J. Tfinkdji, L'Eglise chaldéenne autrefois et aujourd'hui, p. 513.
^Secondo Wilmshurst (The ecclesiastical organisation of the Church of the East, p. 315), un vescovo di nome Giuseppe è documentato solo nel 1580 e nel 1607 (o 1606 per Tfinkdji) e potrebbe trattarsi dello stesso personaggio. Tfinkdji distingue invece due vescovi.
^Wilmshurst (The ecclesiastical organisation of the Church of the East, p. 315), documenta l'esistenza di un vescovo di nome Isho'yahb, dipendente dal patriarca cattolico Shimun X, menzionato in due rapporti del 1610 e del 1614 come arcivescovo di Persia; si tratterebbe, secondo l'autore, di un vescovo di Salmas e non di Urmia. Lo stesso Wilmshurst ritiene che l'Abdisho citato da Tfinkdji era un vescovo acattolico, dipendente dal patriarca nestoriano Elia VIII.
^Nella cronotassi di Wilmshurst (The ecclesiastical organisation of the Church of the East, p. 316), un vescovo di nome Ishoʿyahb è documentato in due occasioni, nel 1709 e nel 1751; potrebbe trattarsi dello stesso personaggio.
^Wilmshurst, The ecclesiastical organisation of the Church of the East, p. 316.
^Secondo l'epitaffio conservato nel cimitero di Khosrowa, la data di morte di questo vescovo sarebbe quella del 13 luglio 1832. (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanii, 2000, p. 317.
^Secondo David Wilmshurst (The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanii, 2000, p. 317), che fonta le sue informazioni sull'epitaffio conservato nel cimitero di Khosrowa, questo vescovo sarebbe morto il 23 agosto 1859 e gli sarebbe succeduto Giwargis Augustine Barshina, suo coadiutore, consacrato l'11 luglio 1848.
^Indicato anche con il nome di Isaac Yahballaha Khudabakhash o Isaac Yahballaha Hudabahash. (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanii, 2000, p. 317.
^Contestualmente nominato vescovo titolare di Arad. Nel 1929 è trasferito alla sede di Zākhō. (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanii, 2000, p. 318.