Emanuele Annoni
Emanuele Annoni (Milano, 19 aprile 1916 – Roma, dicembre 2004) è stato un generale e aviatore italiano, Asso pluridecorato della Regia Aeronautica partecipò alla seconda guerra mondiale conseguendo 9 vittorie aeree individuali e 10 in collaborazione[3]. BiografiaNacque a Milano il 19 aprile 1916,[2] figlio di Vittorio, entrò all'Accademia Aeronautica di Caserta, corso Rex,[N 1] nel 1936.[2] Nel febbraio 1939 conseguì il brevetto di pilota militare, venendo assegnato alla 96ª Squadriglia,[4] 9º Gruppo, del 4º Stormo Caccia Terrestre,[2] equipaggiata con i caccia Fiat C.R.42 Falco, di stanza sull'aeroporto di Gorizia.[2] Con l'entrata in guerra del Regno Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, il suo reparto iniziò ad operare sul fronte occidentale,[2] contro la Francia. Dal luglio dello stesso anno il reparto fu trasferito a sud, eseguendo missioni su Malta e in Africa settentrionale.[2] Nel mese di dicembre, stante le gravissime perdite subite, il 9º Gruppo rientrò in Italia per riequipaggiarsi a Gorizia[5] sui nuovi monoplani Aermacchi C.200 Saetta.[2] Nell'aprile 1941 partecipò al breve ciclo di operazioni contro la Jugoslavia.[3] Gli aerei del 9º Gruppo operarono dalla base aerea di Pola[6] (Istria), eseguendo missioni di scorta bombardieri[5] e mitragliamento sulle basi dell'aviazione jugoslava.[5][N 2] Poco tempo dopo il 9º Gruppo[4] fu il primo reparto a eseguire la transizione sul caccia Aermacchi C.202 Folgore[4] sull'aeroporto di Gorizia, iniziando, verso la fine del mese di settembre, le operazioni nei cieli del Mediterraneo centrale e di Malta,[7] operando dalla base di Comiso.[4] Durante un'azione di mitragliamento sull'aeroporto di Luqa,[6] Malta, eseguita il 14 ottobre, il suo aereo venne gravemente danneggiato da un caccia Hawker Hurricane,[N 3] e solo l'intervento di un altro C.202, che abbatté il velivolo avversario, gli consentì di ritornare alla base.[6] Il 22 novembre rivendicò la sua prima vittoria in un combattimento aereo, un Hawker Hurricane[N 4] colpito nei pressi di Malta.[6] Il giorno dopo il suo reparto venne trasferito in Africa settentrionale,[8] iniziando immediatamente le operazioni belliche.[6] Il 26 novembre[8] ottenne la sua prima vittoria certa abbattendo un Hurricane[N 5] tra Sidi Rezegh e Gambut.[6] Il 1º dicembre abbatté un Curtiss P-40 del No.250 Squadron nella zona di Bir el Gobi, mentre il 10 maggio 1942 rivendicò l'abbattimento di un Supermarine Spitfire nei cieli di Malta.[9] Il 31 maggio nuova vittoria a spese di uno Spitfire[N 6] del No.112 Squadron. Il 6 giugno sostituì il capitano Ezio Viglione[N 7] al comando della 96ª Squadriglia.[9] Nel mese di settembre il suo reparto ricevette la visita, sull'aeroporto di Fuka,[10] dell'asso tedesco Hans Joachim Marseille che volle provare a pilotare un C.202. Annoni gli cedette il suo, ma Marseille glielo danneggiò gravemente durante l'atterraggio.[9] Il 9 ottobre abbatte due aerei, un P-40 della South African Air Force nella zona di Qutefiya e uno Spitfire del No.92 Squadron.[9] Il 24 ottobre, in collaborazione con altri piloti, abbatte un caccia P-40 del No.5 SAAF Squadron e un bombardiere Martin Baltimore del No.223 Squadron.[11] Dopo la sconfitta di El Alamein il 4º Stormo effettuò numerosissime missioni di copertura alle truppe italo-tedesche in fase di ritirata. Durante queste operazioni, il 13 novembre, distrusse un P-40 del No.2 SAAF Squadron.[11] Il 15 gennaio 1943 fu promosso capitano,[11] e in quello stesso mese il 4º Stormo rientrò[11] in Italia per riequipaggiarsi con i nuovi Aermacchi C.205 Veltro, suddividendosi tra gli aeroporti di Furbara, Cerveteri e Ciampino.[11] In vista della probabile invasione dell'Italia, alla fine del mese di giugno lo Stormo si riposizionò in Sicilia,[11] sugli aeroporti di Sigonella,[12] Finocchiara[12] e San Salvatore (Scordia).[12] Nel mese di luglio gli anglo-americani effettuarono l'Operazione Husky, dando il via all'invasione del continente europeo, con l'obiettivo dichiarato di costringere l'Italia alla resa. Durante i furiosi combattimenti[12][N 8] che seguirono allo sbarco, abbatté uno Spitfire in collaborazione e probabilmente due P-40.[11] Impossibilitato a contrapporsi efficacemente al nemico, stante la netta superiorità numerica di quest'ultimo, lo Stormo venne arretrato a Crotone,[13] per opporsi al previsto sbarco alleato in Calabria.[13] All'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943, il 4º Stormo si trasferì sull'aeroporto di Gioia del Colle,[11] in Puglia, da dove ben presto iniziò ad operare[11] contro i tedeschi[14] nell'ambito dell'Italian Co-Belligerent Air Force.[3] Il 25 settembre egli abbatté[15] un caccia Messerschmitt Bf.109G[15] appartenente alla III Gruppe dello Jagdgeschwader 27.[16] Nel 1944 fu promosso maggiore, assumendo il comando del 9º Gruppo.[11] In quello stesso periodo gli anglo-americani riequipaggiarono il 4º Stormo con i caccia Bell P-39Q Airacobra,[11] e con questo aereo, potentemente armato, lo Stormo operò in azioni di attacco al suolo e bombardamento.[11] Tra il settembre 1944 e l'aprile 1945[11] i gruppi di volo del 4º Stormo attaccarono i reparti della Wehrmacht[17] che si stavano ritirando dalla Grecia, attraverso l'Albania, per raggiungere la Croazia e la Bosnia centrosettentrionale.[17] Dopo la fine della guerra ricoprì diversi, importanti incarichi per lo Stato maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana.[11] Fu Capo Ufficio Operazioni del 4º Stormo basato a Napoli-Capodichino, e poi comandante del 6º Gruppo della 4ª Aerobrigata, equipaggiato con i cacciabombardieri De Havilland DH.100 Vampire,[N 9] e poi della stessa Aerobrigata.[11] Il 1º febbraio 1972 sostituì il generale di squadra aerea Oreste Genta al comando della 3ª Regione Aerea.[18] Dal 25 marzo 1975 al 17 giugno 1976 fu direttore del Centro alti studi per la difesa (CASD). Il 23 novembre 1988 fu nominato membro della Commissione di Inchiesta[N 10] sull'incidente di Ustica istituita dalla Presidenza del Consiglio. Presidente della Commissione fu nominato il dottor Carlo Maria Pratis,[19] mentre gli altri membri furono il generale Alessandro D'Alessandro, l'ambasciatore Egidio Ortona, il professor Luigi Pascale, l'ammiraglio Ugo Pizzarelli e il professor Carlo Buongiorno.[N 11] Fino al 20 gennaio 2002[11] rivestì un ruolo di rilievo, vicepresidente, dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia[2] con sede a Roma. Si spense nella capitale nel dicembre 2004. Onorificenze«Arditissimo pilota da caccia, comandante di squadriglia di indiscusso valore, riconfermava, nel presente ciclo operativo, le già brillanti doti di ufficiale e di combattente. In numerosi voli sul nemico, con calma e sicurezza, ha guidato il suo reparto a notevolissimi risultati, prodigandosi senza posa per l'affermazione delle nostre armi. In durissimi combattimenti contro un nemico agguerrito, che spesso sfruttava condizioni tattiche favorevoli, ed in arditissimo mitragliamento su un aeroporto nemico riportava brillanti vittorie. Cielo di Malta-Cirenaica, aprile-giugno 1942.»
«Ardito e valoroso pilota da caccia, partecipava ad azioni di guerra, contribuendo validamente all'abbattimento di alcuni apparecchi nemici. - Cielo del Mediterraneo e dell'Africa Settentrionale, luglio 1940-XVIII-ottobre 1941.»
— Regio Decreto 8 agosto 1942-XX[20] «Comandante di squadriglia da caccia, partecipava alla testa del proprio Reparto a numerosi combattimenti e mitragliamenti su munitissime basi nemiche. Duranti voli di scorta impegnava con i suoi gregari aspri combattimenti contro formazioni da caccia nemici molto superiori di numero abbattendo un apparecchio individualmente e collaborando all'abbattimento di altri. In ogni momento dava esempio di alto senso del dovere, perizia e valore. Cielo della Sicilia, della Calabria e della Grecia, 31 maggio-24 settembre 1943.»
«Ottimo comandante di squadriglia da caccia, combattente sicuro, cosciente, sprezzante del pericolo. Esempio in volo e a terra ai propri gregari di virtù militari e d'instancabile attività, sempre e dove la lotta era più dura riusciva a strappare ad un nemico più numeroso e meglio armato belle vittorie con cinque velivoli abbattuti individualmente e sette in collaborazione. Soldato, uomo e combattente di costante esempio a tutti. Cielo dell'A.S., 22 settembre 1942-21 gennaio 1943.»
avanzamento per merito di guerra
— Decreto Luogotenenziale 9 gennaio 1946[21]
NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlate |
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