Duloxetina
La duloxetina è il principio attivo di un antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI). È prodotto dalle case farmaceutiche Eli Lilly e Boeringer Ingelheim e venduto, rispettivamente, con il brand Cymbalta e Xeristar. Possiede una struttura aril-arilossipropilamminica che è alla base degli antidepressivi non triciclici. L'eutomero è l'enantiomero S che verrà metabolizzato per dare l'N-desmetilduloxetina, un composto dotato di discreta attività antidepressiva; gli altri composti metabolici portano a molecole inattive (possono essere idrossilati, rispetto alla funzione naftalenica, o in posizione 4 o in posizione 5 o in posizione 6, che poi verranno coniugati). Utilizzi mediciLa duloxetina è indicata per trattare: - il disturbo depressivo maggiore - il disturbo d'ansia generalizzato - nella terapia del dolore neuropatico diabetico periferico negli adulti;[2] - Incontinenza nelle donne: Nonostante negli Stati Uniti non abbia trovato l’approvazione della Food and Drug Administration per questo utilizzo, nel Regno Unito (ed anche in Italia) è utilizzato anche per controllare i sintomi dell’incontinenza urinaria e dell’enuresi notturna in un farmaco noto come Yentreve (non rimborsato dal SSN) nei dosaggi di 20 e 40 milligrammi. DosaggiLa duloxetina è disponibile sotto forma di capsule da 30 mg e 60 mg.
FarmacodinamicaLa duloxetina è un inibitore combinato della ricaptazione di serotonina (5-HT) e noradrenalina (NA). Essa inibisce debolmente la ricaptazione della dopamina con nessuna affinità significativa per i recettori istaminergici, dopaminergici, colinergici e adrenergici. Effetti indesideratiFra gli effetti indesiderati si ritrovano ansia, cefalea, febbre, sonnolenza, stitichezza, dolore addominale, allucinazioni, crisi convulsive, gastroenterite, vampate di calore, disturbi del desiderio sessuale, presenza di vescicole. Un RCT del dicembre 2011 fatto da ricercatori della Yale University School of Medicine, mostra che in un sottogruppo di pazienti trattati con duloxetina (non-responder trattati con il farmaco) lo stato depressivo nel tempo peggiorava più che nei pazienti trattati con placebo. Ciò a conferma dell'importanza del monitoraggio costante dei rischi e dei benefici dei farmaci antidepressivi serotoninergici usati per la depressione.[3] Note
Bibliografia
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