Dresenza
Dresenza[1] (in sloveno Drežnica) è un insediamento del comune sloveno di Caporetto, nell'alta valle del fiume Isonzo. In epoca asburgica fu comune autonomo, comprendendo i vicini insediamenti di Rauna (Drezenca Ravna), Magost (Magozd), Ieserza (Jezerca) e Cosez (Koseč).[2][3][4][5] Nel 1921 il territorio dell'alta Val d'Isonzo venne annesso all'Italia. Il comune rimase autonomo comprendendo le stesse frazioni, in questo periodo note come Rauna/Ràuna di Dresenza, Magosd/Magosti, Cosez/Cossis e Iezerza/Geserza.[6] Dal punto di vista amministrativo il comune venne inquadrato prima nella provincia della Venezia Giulia (Gorizia), poi in quella del Friuli e dal 1927 nuovamente in quella di Gorizia. Nel 1928 infine il comune venne soppresso e il suo territorio annesso a quello di Caporetto.[7] Nel 1941 il villaggio venne ribattezzato Dresenza Picco[8] in memoria di Alberto Picco, sottotenente del terzo reggimento alpini nel Battaglione Exilles caduto il 16 giugno 1915 durante la presa del Monte Nero e qui sepolto fino al 1924. Dresenza è un tipico villaggio alpino che vive di pastorizia e, poca, agricoltura. Giace in una conca circondata dai picchi delle seguenti montagne: Planica e Kožljak ad est, Monte Nero a nordest, la cresta del monti Krnšica, Vrata, Oblo brdo e Ursig[9] a nord; la catena del M.te Morizna con il M.te Krasji vrh, Veliki vrh e Pirhovec a nordovest; M.te Volni e M.te Ozben a sud. Nel paese è presente la chiesa del Sacro Cuore l'inizio della costruzione della quale risale al 1911 e che, seppur circondata dagli eventi bellici della prima guerra mondiale, è rimasta miracolosamente intatta. Carnevale di DresenzaIl Carnevale di Dresenza, a cui partecipano tutti i ragazzi celibi, è uno dei Carnevali più noti della Slovenia. Si Tratta di una festa molto antica e di matrice pagana. I partecipanti indossano maschere di legno simili ai krampus tirolesi e si dividono in due gruppi: i ""ta lepi"" e i ""ta grdi"" (i Belli e i Brutti). I ta lepi visitano ogni casa nel villaggio e portano i migliori auguri ai rispettivi abitanti, danzando e suonando. Per questo ricevono doni e piccole ricompense in denaro. Invece i ta grdi, inseguono i bambini che durante l'anno si sono comportati male e li cospargono di cenere.[10] Note
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