Diocesi di Aretusa
La diocesi di Aretusa (in latino: Dioecesis Arethusia) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaAretusa, identificata oggi con la città di Al-Rastan in Siria, fu una sede vescovile della provincia romana della Siria Seconda Salutare nella diocesi civile di Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Apamea, come attestato in una Notitia episcopatuum del VI secolo.[1] Sono sei i vescovi documentati di Aretusa. Eustazio fu uno dei padri del primo concilio di Nicea del 325. Il vescovo Marco I, aderente all'arianesimo, è documentato in diverse occasioni nella prima metà del V secolo; prese parte al concilio dissidente di Filippopoli nel 344. Marco II prese parte al concilio di Calcedonia nel 451. Eusebio sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Siria Seconda all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria. Nel 518 il vescovo Severiano sottoscrisse una lettera sinodale contro Severo di Antiochia e il partito monofisita, e nel 536 sottoscrisse una lettera dei vescovi della Siria Seconda all'imperatore Giustiniano I. Abramo infine partecipò al terzo concilio di Costantinopoli nel 680. Durante l'epoca delle Crociate Aretusa (Artasia) fu per un breve periodo una sede vescovile di rito latino nel patriarcato di Antiochia dei Latini. Sono noti solo due vescovi: Bernardo, che nel 1100 venne eletto patriarca latino di Antiochia; a un anonimo, identificato con la lettera S., menzionato nel 1135 nel cartulario della chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Dal XVI secolo Aretusa è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 28 febbraio 1962. CronotassiVescovi greci
Vescovi latiniVescovi titolari
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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