Delvinaki
Delvinaki (in greco Δελβινάκι?) è un ex comune della Grecia nella periferia dell'Epiro (unità periferica di Giannina) con 2 933 abitanti secondo i dati del censimento 2001.[1] È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta Programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011[2] ed è ora compreso nel comune di Pogoni. StoriaDurante la seconda guerra mondiale, il 28 novembre 1941, nei cieli di Delvinaki si svolse una battaglia aerea tra i caccia della Regia Aeronautica Fiat C.R.42 e i Gloster Gladiator della Royal Air Force. Quel giorno l'asso e capitano Giorgio Graffer, comandante della 365ª Squadriglia, 150º Gruppo, 53º Stormo CT, partì alla testa di dieci C.R.42 per un'azione di rappresaglia per l'uccisione, il giorno dopo, di un comandante di squadriglia del suo Gruppo, abbattuto dalla RAF. Venti minuti dopo, Graffer avvistò una formazione di Gladiator, appunto su Delvinaki. I caccia italiani si lanciarono all'attacco: i primi tre piloti britannici sotto attacco per radio gli altri sei colleghi che li seguivano, a quota più alta, e mentre Graffer ed i suoi compagni cercavano di abbattere i primi tre biplani britannici, gli altri sei Gladiator piombarono alle spalle della formazione italiana. Nel combattimento che ne risultò, il Fiat pilotato dal Sergente Corrado Mignani entrò in collisione con il Gloster del Flying Officer H.U Sykes ed entrambi restarono uccisi. Il Sergente Achille Pacini venne abbattuto, ma si salvò con il paracadute. Il Maresciallo Guglielmo Bacci ed il Sergente Zotti vennero feriti, ma riuscirono a ritornare alla base.[3] Fu ferito - al collo - anche il comandante della pattuglia inglese, Edward 'Tap' Gordon Jones che, con l'aereo danneggiato, dovette abbandonare il combattimento, scortato dal Gloster del Sergeant Donald Gregory. Quest'ultimo rivendicò l'abbattimento di ben tre Fiat. Due abbattimenti vennero rivendicati dal comandante Jones ed un altro C.R.42 venne dichiarato abbattuto dal Flying Officer Wanklyn Flower. In realtà la Regia Aeronautica perse tre biplani: uno per collisione, quello pilotato da Pacini, ed un terzo, su cui volava Giorgio Graffer, che restò ucciso. I piloti italiani dichiararono l'abbattimento di quattro Gladiator, ma la RAF subì solo la perdita del Gloster entrato in collisione, oltre al danneggiamento di quattro velivoli (grave in due casi).[4] Per la Regia Aeronautica era il colpo più grave subito dall'inizio della campagna di Grecia.[3] Graffer venne decorato con la massima onorificenza militare, la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. A lui è ora intitolato il 50º Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana. LocalitàIl comune è suddiviso nelle seguenti comunità (i nomi dei villaggi tra parentesi):
Note
BibliografiaLibri
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