Dactylorhiza insularis
L'orchidea delle isole (Dactylorhiza insularis (Sommier) Landwehr, 1969) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1] EtimologiaIl nome generico (Dactylorhiza) è formato da due parole greche: “dito” e “radice” e si riferisce ai tuberi suddivisi in diversi tubercoli (tuberi a forma digito-palmata). L'epiteto specifico (insularis) fa riferimento all'areale tipico di questa specie. Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Orchis insularis, proposto dal botanico Carlo Pietro Stefano (Stephen) Sommier (1848 - 1922) in una pubblicazione del 1895, modificato successivamente in quello attualmente accettato (Dactylorhiza insularis), proposto dal botanico Jacobus Landwehr (1911 - 1996) nel 1969. DescrizioneÈ una pianta erbacea alta 20 – 50 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia sono piante perenni che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, organi di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni. RadiciLe radici sono fascicolate e secondarie da bulbo, e si trovano nella parte superiore dei bulbi. Fusto
FoglieLe foglie sono meno di una decina in tutto. Quelle inferiori sono oblungo-lanceolate ovvero oblanceolate-lineari con apice ottuso, mentre le foglie superiori sono lanceolate con apice acuto. Il portamento è più o meno eretto. Sulla superficie sono presenti inoltre delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie); non sono maculate; il colore è verde glauco. Sono inoltre amplessicauli e abbraccianti (guainanti) il fusto. Le foglie lungo il fusto sono distribuite in modo equo. InfiorescenzaI fiori sono riuniti in infiorescenze lasse quasi pauciflore (a fine fioritura) a forma cilindrico-ovoidale. I singoli fiori inoltre sono posti alle ascelle di brattee fogliacee a forma lanceolata, acute all'apice; le inferiori sono più lunghe dei fiori e avvolgono l'infiorescenza, le altre più lunghe dell'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione dell'ovario[2]; in questo caso il labello è volto in basso. FioreI fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3]. Il colore dei fiori è giallo con varianti dal giallo pallido al cromo chiaro.
FruttiIl frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio[6]. BiologiaLa riproduzione di questa pianta può avvenire in tre modi:
Distribuzione e habitat
TassonomiaLe Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[7]. Il genere Dactylorhiza comprende un centinaio di specie diffuse soprattutto nell'Emisfero settentrionale, una dozzina delle quali sono spontanee del territorio italiano. Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale). All'interno del genere Dactylorhiza D. insularis fa parte della sezione Sambucinae caratterizzata dall'avere dei tuberi a forma più o meno cilindrica, divisi solamente all'apice e lo sperone più lungo o uguale all'ovario (nell'altra sezione Maculatae i tuberi invece sono profondamente divisi in diversi tubercoli e lo sperone del labello è più breve dell'ovario)[8]. La D. insularis è inoltre aggregata al gruppo Group of Dactylorhiza sambucina (L.) Soó caratterizzato dall'avere i tuberi appiattiti e poco palmati, foglie a superficie non maculata e labello appena lobato. Le orchidee di questo gruppo inoltre preferiscono un substrato piuttosto secco. Gli altri componenti di questo gruppo sono:
È probabile che D. insularis abbia origine da antiche ibridazioni tra Dactylorhiza romana e Dactylorhiza sambucina[9]. Il numero cromosomico di D. insularis è: 2n = 60[10]. Rispetto alla D. romana e alla D. sambucina (entrambe 2n = 40) il corredo cromosomico di questa pianta è triploide, questo confermerebbe una sua origine ibridogena. SinonimiQuesta entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Specie similiLe varie specie del gruppo di appartenenza della D. insularis possono essere confuse una con l'altra; si distinguono comunque per le seguenti caratteristiche:
ConservazioneCome tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11] Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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