Il nome del genere (Coronilla) venne definito dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 -1708) il primo a dare una chiara definizione del concetto di genere nella classificazione dei viventi. Questo nome deriva dalla curiosa disposizione dei fiori (appunto a “piccola corona”) alla fine del peduncolo. IL genere è stato successivamente introdotto nella tassonomia botanica da Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.
Descrizione
Sono piante erbacee o piccolo-arbustive, a ciclo biologico annuale o perenne. Generalmente sono glabre, raramente tomentose. La caratteristica più evidente è l'infiorescenza disposta a corona su un lungo peduncolo.
Fusto
Alcune specie hanno alla base dei fusti lignificati, altre hanno il fusto di tipo erbaceo. Quelle di tipo arbustivo generalmente hanno delle ramosità prostrate.
Foglie
Le foglie sono di vario tipo: semplici, trifogliate o imparipennate. In alcuni casi le foglie sono glauche, oppure con il bordo traslucido.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono a fiori multipli e coronate su lunghi peduncoli. Il colore dei fiori può essere porporino, giallognolo o bianco rosato.
Calice: il calice è gamosepalo ed ha un tubo conico sormontato da 5 denti brevi e ottusi.
Corolla: la corolla è dialipetala del tipo papilionaceo: ossia è presente un petalo centrale più sviluppato degli altri e ripiegato leggermente all'indietro (= vessillo) di forma spatolata; due petali intermedi (= ali) sono liberi e in posizione laterale e possono essere di forma obovata o oblunga; mentre gli altri due rimanenti, inferiori, (= carena) sono concresciuti e incurvati e contengono l'androceo e il gineceo.
Il frutto è un lungo legume arcuato suddiviso in diverse logge “monosperme” (con un solo seme) con una tipica strozzatura tra loggia e loggia e un rostro nella parte apicale del frutto. I semi sono oblunghi. Questo frutto è deiscente attraverso due linee di sutura.
Le piante di questo genere sono diffuse in Europa, Asia occidentale, Africa del nord e isole Canarie[1]. Alcune si sono naturalizzate nell'America settentrionale. In Italia, allo stato spontaneo, si trovano quasi sempre su terreni calcarei e in ambienti aridi e siccitosi come le scarpate o i dirupi.
Delle specie spontanee della nostra flora 6 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[6].
Legenda e note alla tabella
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[8].
SEZIONE A : piante a ciclo biologico perenne (erbaceo o cespuglioso) con corolla gialla;
Gruppo 1A : la corolla è lunga meno di 12 mm; il vessillo della corolla è più o meno grande come il calice; le piante sono alte al massimo 100 cm;
Gruppo 2A : il margine delle foglie è membranoso e traslucido;
SEZIONE B : piante a ciclo biologico annuale con corolla gialla;
Coronilla scorpioides (L.) Koch - Cornetta coda di scorpione : le foglie superiori sono semplici e al massimo trifogliate; la pianta è alta 20 cm ed è glabra e glauca. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), mentre il tipo corologico è Eurimediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti aridi, pascoli e zone ruderali ; in Italia è comune ovunque fino a 800 ms.l.m..
Molti sono i generi le cui specie possono essere confuse con quelle di Coronilla; qui ne elenchiamo alcuni (tutti appartenenti alla famiglia delle Fabaceae); sono tutti caratterizzati dall'avere il legume diviso in logge:
Hedysarum L. - Sulla: il tubo del calice è lungo quanto largo; le strozzature del legume non sono molto profonde ed è formato al massimo da 5 segmenti discoidali; si distingue comunque per l'infiorescenza formata da racemi ovoidi (e non coronati come per il genere Coronilla).
Hippocrepis L. - Sferracavallo: le strozzature del legume sono presenti solamente da un lato ed hanno la caratteristica forma di ferro da cavallo.
Ornithopus L. - Uccellina: il tubo del calice è allungato (più del doppio del suo diametro); i vari petali della corolla sono un po' più distanziati (in modo particolare le “ali”) e alcune specie presentano il vessillo venato di roseo; le strozzature del legume non sono molto profonde.
Usi
Giardinaggio
Qualche specie è passata dallo stato spontaneo a quello coltivato fin dai tempi antichi (Coronilla emerus); altre in tempi relativamente più recenti : il 1722 per la Coronilla valentina. In genere il loro uso è unicamente nel giardinaggio come piante da aiuole.
Note
^abc(EN) Coronilla, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 maggio 2023.
^Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
^(EN) Coleophora coronillae, su HOSTS - a Database of the World's Lepidopteran Hostplants. URL consultato il 10 maggio 2023.
^(EN) Coleophora vicinella, su HOSTS - a Database of the World's Lepidopteran Hostplants. URL consultato il 10 maggio 2023.
^(EN) Coronilla, su HOSTS - a Database of the World's Lepidopteran Hostplants. URL consultato il 10 maggio 2023.