Clorato
Lo ione clorato (di formula ClO−3) è uno ione del cloro con numero di ossidazione +5. Sono detti clorati i sali dell'acido clorico, che contengono questo ione. StrutturaSi rappresenta comunemente questo ione con la struttura di Lewis (O=)2Cl–O-, con 2 legami doppi (Cl=O) e un legame singolo (Cl–O-), la quale farebbe prevedere due diverse distanze di legame Cl-O. Questa formula è però solo una delle tre forme limite equivalenti che sono tra loro in risonanza[2][3] per questo ione molecolare: questo fa sì che tutti e tre i legami Cl-O e tutti gli angoli OClO siano uguali e che la carica negativa sia anch'essa ugualmente distribuita sui tre atomi di ossigeno. L'atomo di cloro, dovendo fare 3 legami sigma con gli ossigeni e avendo un doppietto solitario, ha ibridazione sp3, come avviene anche nello ione perclorato ClO−4, il quale ha lo stesso tipo di risonanza. Gli angoli di legame OClO (106°) sono un po' inferiori al valore teorico (angolo tetraedrico, 109,5°) perché il doppietto solitario, come previsto dalla teoria VSEPR, occupa più spazio angolare di un doppietto di legame.[4][5] La forma geometrica dello ione clorato è quindi una priramide trigonale, con il cloro al vertice e i tre ossigeni alla base. Le lunghezze di legame (149 pm nel clorato di potassio[6]) sono appena un po' maggiori che nello ione perclorato (144 pm). Lo ione ha 26 elettroni di valenza ed è precisamente isoelettronico con lo ione solfito (SO32–) e, come questo, ha simmetria (gruppo puntuale) C3v.[7][8] ProprietàI clorati sono potenti ossidanti (E° ClO3– / Cl– = + 1,45 V in soluzione acida[9]), e contengono una grande quantità di ossigeno. Non a caso sono utilizzati in pirotecnica nella formazione di esplosivi, combinati con altre sostanze combustibili. I clorati di metalli pesanti sono particolarmente instabili, e possono decomporsi in maniera esplosiva per frizione o riscaldamento. Nella pirotecnica moderna i clorati sono sempre meno diffusi, a favore dei perclorati, più stabili e sicuri. I clorati
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