Cimiteri di guerra dell'Altopiano dei Sette Comuni
I cimiteri di guerra dell'Altopiano dei Sette Comuni sono dei cimiteri militari presenti sull'altopiano di Asiago risalenti alla prima guerra mondiale. Storia«...E dopo diciannove giorni di lotta estremamente cruenta, tutto ritornò come prima. Soltanto i cimiteri diventarono più grandi: quelli italiani del Vallone dell'Agnelizza, di Malga Moline, di Grotta del Lago, di Monte Zebio e quelli austriaci di Monte Rotondo, di Monte Mosciagh, di Galmarara, di Busa della Pesa, del Cuvolin e di Monte Campigoletti» Durante la Grande Guerra l'altopiano vicentino si trovava lungo la linea di fronte e numerosissimi erano i cimiteri spontanei sparsi sul territorio che raccoglievano le spoglie delle migliaia di soldati caduti durante quattro anni di aspri combattimenti avvenuti in questo territorio. Alla fine delle ostilità, tra il 1919 ed il 1920, l'"ufficio centrale per la cura e le onoranze alle salme dei caduti in guerra", con sede ad Udine, coordinerà le operazioni per l'inumazione e il riordino delle salme sparse nei vari cimiteri con l'obiettivo di collocarle in cimiteri più grandi e di più facile accesso. Dopo una fase censuaria si conteranno sull'altopiano, nel 1923, 38 cimiteri di guerra (oltre a 3 cimiteri civili che avevano un settore militare) sui 349 presenti sull'intero arco del fronte. Di questi 41 cimiteri, 18 verranno costruiti ex novo, mentre altri 23 rimarranno i cimiteri che erano, anche se durante gli anni 8 cimiteri austroungarici su 15 verranno trasferiti in un unico cimitero presso l'abitato di Gallio. Rimarranno comunque divisi in settori con al centro ognuno il proprio monumento del cimitero d'origine. Il totale dei caduti sparsi nei 41 cimiteri sarà di 49.524 soldati. Nel 1932 però, durante il periodo fascista, iniziò la costruzione del grande sacrario militare di Asiago con l'intenzione di raccogliere in un unico monumento-ossario tutte le salme italiane presenti nei vari cimiteri. A lavori ultimati, nel 1938, le salme furono lì trasferite. Rimasero in funzione quindi solo 5 cimiteri militari inglesi e numerosi cimiteri austroungarici (quello di Gallio arriverà nel tempo a contenere oltre 12.000 salme). Alla fine degli anni sessanta, quando i cimiteri militari austroungarici erano diventati 8, si concordò con l'Austria il trasferimento anche di tutte le salme austroungariche nel sacrario di Asiago. Gli austriaci chiesero però che 5 degli 8 cimiteri (quelli presenti sul Monte Mosciagh) potessero rimanere dov'erano. Anche i soldati di altre nazionalità vennero trasferiti al sacrario del Leiten (tranne le salme dei soldati francesi, trasferite in Francia), solo i 5 cimiteri inglesi continuavano a contenere le spoglie dei soldati del Commonwealth. Ad oggi rimangono quindi attivi sull'Altopiano dei Sette Comuni solo i 5 cimiteri militari inglesi (visitati peraltro nel maggio del 1923 dal Re del Regno Unito e Imperatore d'India Giorgio V e dalla Regina consorte Victoria Mary di Teck) ed i cimiteri austriaci del Monte Mosciagh; esistono tuttavia sparsi sul territorio anche alcuni vecchi cimiteri italiani ed austroungarici che nel tempo sono stati ricostruiti o sistemati (come quelli della Brigata Sassari sul Monte Zebio). I 41 cimiteriDi seguito l'elenco dei 41 cimiteri (località e intitolazione, qualora prevista) e numero di salme italiane, inglesi, francesi ed austroungariche in essi contenuti.
Altri cimiteriI 41 cimiteri non raccoglievano le salme di tutti i caduti sull'Altopiano durante la Grande Guerra, ma solo una parte. Esistevano infatti altri cimiteri non raccolti nella precedente lista da parte dell'Ufficio Centrale per la cura e le onoranze alle salme dei caduti in guerra (come il Cimitero militare monumentale di Arsiero). Altri cimiteri non vennero catalogati in quanto di dimensioni più contenute, a volte poi, singoli soldati venivano sepolti in luoghi isolati. Inoltre, i soli dispersi sull'Altopiano, tra italiani e austroungarici, sono ancora migliaia. Nella sola battaglia dell'Ortigara furono 4.500 (tra dispersi e prigionieri); nell'Offensiva di Primavera oltre 82.500[2][3]. Non a caso ancora oggi, a 100 anni dalla fine delle ostilità, vengono saltuariamente scoperti i resti di salme di soldati ignoti, in taluni casi vengono scoperti cimiteri di guerra non segnati sulle cartografie ufficiali, come il caso del cimitero del 3º Reggimento Schützen scoperto nell'estate 2012 appena a nord di Asiago[2]. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Voci correlate |