Chiesa di Santa Maria della Passarella

Chiesa di Santa Maria della Passarella
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàMilano
Religionecattolica di rito ambrosiano
TitolareMaria
Consacrazione1172
Demolizione1787

La chiesa di Santa Maria della Passarella era una chiesa di Milano che si trovava presso l'omonima contrada.

Storia

La chiesa venne probabilmente fondata nel 1172.[1] Era così chiamata forse per la vicinanza con il passaggio che si sviluppava sotto le mura romane erette da Massimiano oppure ad un ponticello che ne scavalcava il fossato. Era indicata nelle guide di Milano più antiche come presente nella “Contrada della Cerva”, rione facente parte del quartiere di Porta Orientale. Nel medesimo quartiere vi erano altre due chiese: Lo storico la chiesa di San Giovanni in Era e quella di Santo Stefano in Borgogna, entrambe demolite.[2]

«Si vuole che questa chiesa venisse il nome della ‘Passarella’ corrotto di quella di Santa Maria ‘passata l'Aja’ ma non ferma questa sua etimologia con veruno antico documento»

Nel XVIII secolo era governata da un solo parroco. Tra il 1779 e il 1780 la parrocchia possedeva fondi per 88,9 pertiche e contava 735 anime per una rendita netta di 735 lire.[3]

Fu una delle quaranta parrocchie soppresse in seguito alla riforma di Giuseppe II nel 1787 e unita con quella di San Carlo al Corso. La chiesa viene citata dalla storica e critica dell'arte Silvana Milani nel 1989 come luogo dove Caravaggio era stato battezzato ma di cui mancavano i registri, situazione che è stata smentita dal ritrovamento della registrazione del battesimo avvenuto il 30 settembre 1571, del 2007 negli archivi della chiesa di Santo Stefano in Brolo.[4]

Architettura

La chiesa era costituita da una singola navata, due cappelle e conteneva tre altari privi di decorazioni. Sul lato destro della chiesa vi erano quadri raffiguranti una Deposizione di Gesù e un San Tommaso nell'atto di tastare il costato a Gesù insieme a Sant'Ambrogio in abiti pontificali. Vi era inoltre il ritratto di Gottardo Prata (o Prati?) uno dei parroci morto nel 1483 nell'abito di Ordinario della Metropolitana[5]. Il suo sepolcro si trovava nel pavimento innanzi al ritratto ed era costituito da una lapide marmorea in cui era raffigurato con sembianze molto simili a quelle del dipinto se non per un libro che teneva tra le mani in cui era scolpito il motto vita mutat, non tollit. Tale lapide fu commissionata dal fratello Francesco, che divenne parroco di questa chiesa dopo di lui. Il suo ritratto si trovava sulla parete sinistra della chiesa e lo raffigurava in abito talare, inginocchiato innanzi ad alcuni santi. Su questo lato vi era inoltre una Natività di Callisto da Lodi in cui figurava un senatore della famiglia Casati, proprietaria della cappella. Sopra l'altare principale vi era una tavola molto antica raffigurante un'Assunzione di Maria.[6]

Note

  1. ^ Chiesa di Santa Maria della Passarella archivio storico, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 21 febbraio 2024..
  2. ^ Serviliano Latuada, Descrizione di Milano ornata con molti disegni in rame delle fabbriche più cospigue che si trovano in questa metropoli, Milano, Giusepep Cairoli Mercante, 1737, pp. 168-169..
  3. ^ Parrocchia di Santa Maria alla Passarella, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 21 febbraio 2024..
  4. ^ Sebastian Schutze, Caravaggio l'opera completa, Taschen, 2010, ISBN 978-3836589055.
  5. ^ ovvero con una sopravveste rossa lunga sino ai piedi, mozzetta e berretto dello stesso colore
  6. ^ Latuada, pp. 168-169.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni