Chiesa di San Pietro Apostolo (Moscazzano)
La chiesa di San Pietro Apostolo è la parrocchiale di Moscazzano, in provincia di Cremona e diocesi di Crema[1]; fa parte della zona pastorale sud[2]. StoriaLa prima citazione di un oratorio a Moscazzano risale al 1035; nel 1385 esso è attestato come filiale della pieve di Ripalta Arpina[1][3]. La chiesa fu visitata nel 1520 dal vescovo di Cremona Gerolamo Trevisan; nel 1578 il vescovo Niccolò Sfondrati trovò che in essa aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento[3]. Nel 1580, con l'istituzione della diocesi di Crema, decretata da papa Gregorio XIII l'11 aprile di quell'anno, la chiesa entrò a farne parte; tre anni dopo la parrocchia, inclusa nel vicariato di Ripalta, ricevette la visita del vescovo di Bergamo Gerolamo Ragazzoni[1][3]. Il vescovo Gian Giacomo Diedo, durante la sua visita del 1611, annotò che la chiesa faceva parte del vicariato di Montodine; grazie allo Status animarum diocesi di Crema del 1752 si conosce che all'epoca il numero dei fedeli era pari a 671[3]. Nel 1797 fu posta la prima pietra della nuova parrocchiale; l'edificio venne portato a compimento quattro anni dopo e consacrato il 27 settembre 1818 dal vescovo Tommaso Ronna[1][3]. Il campanile, disegnato dall'architetto Marazzi, fu eretto nel 1927 dal capomastro Massimo Girbafranti; si scelse uno stile che ricordasse le torri campanarie dell'Alto Adige, visto che le maestranze che presero parte ai lavori avevano combattuto nella prima guerra mondiale[1]. Il 25 gennaio 1970, con la riorganizzazione territoriale della diocesi, la parrocchiale entrò a far parte della neo-costituita zona pastorale sud[3]; la chiesa, adeguata nel 1980 alle norme postconciliari, fu poi restaurata tra il 2019 e il 2021[1]. DescrizioneFacciataLa facciata a salienti della chiesa, che guarda a settentrione, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da paraste; quello inferiore, più largo, presenta al centro il portale d'ingresso timpanato, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra e formato dal frontone triangolare[1]. Ammesso alla parrocchiale è il campanile a pianta quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coronata dalla cupola a cipolla poggiante sul tamburo a base ottagonale[1]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata voltata a crociera, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, coperte da voltate a botte, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside semicircolare[1]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali quattro pale raffiguranti rispettivamente Santa Lucia, Sant'Eurosia, San Luigi Gonzaga e Sant'Antonio da Padova, eseguite da Mauro Picenardi[2], cinque tele attribuite a Giovanni Brunelli e gli affreschi dipinti da Angelo Bacchetta[2]. Note
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