La presenza cristiana nella parte meridionale della Penisola araba è databile al IV secolo, con una presenza più massiccia dal VI secolo. Con l'arrivo dell'islam, nel VII secolo, la quasi totalità della popolazione si convertì alla religione musulmana.
Il numero dei cristiani tornò a crescere in epoca moderna, grazie soprattutto ai commerci con i Paesi europei, a partire dal XIX secolo. La prima missione cattolica venne fondata nel 1841 ad Aden e fu affidata ai Servi di Maria.
Situazione
I cattolici costituiscono una presenza minoritaria in un paese a larga maggioranza islamica.
Durante la guerra civile in corso, le istituzioni cattoliche hanno subito degli attentati: il 15 e 16 settembre 2015 è stata saccheggiata e bruciata la parrocchia della Sacra Famiglia a Aden[2], mentre il 3 marzo 2016 è stato attaccato il convento delle missionarie della carità sempre di Aden, con un bilancio di almeno 16 morti fra cui quattro suore e l'unico sacerdote della provincia disperso (probabilmente rapito)[3][4]. Entrambi questi attacchi sono stati attribuiti dai media ad Al-Qāʿida[5].
Legislazione in materia religiosa
Nella Costituzione promulgata nel 1991 l'islam è dichiarato religione di Stato. Inoltre l'articolo 3 della Carta fondamentale stabilisce che “la shari'a islamica è la fonte di tutte le legislazioni”. Convertirsi a un'altra religione o rinunciare all'islam è considerato apostasia ed è un reato capitale, che può essere punito anche con la pena di morte.[6]. I cristiani quindi non possono svolgere alcuna opera di evangelizzazione.
^Sito ufficiale del vicariato apostolico dell'Arabia meridionale.
^ Giorgio Bernardelli, Yemen, al Qaeda colpisce le chiese, su Vatican Insider, La Stampa, 16 settembre 2015. URL consultato il 5 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).