CastroviejoaCastroviejoa Galbany, L.Sáez & Benedí, 2004 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Gnaphalieae e sottotribù Gnaphaliinae).[1][2] EtimologiaIl nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Mercé Galbany, Llorenç Sáez (1965-) e Carles Benedí (1958-) nella pubblicazione " Butlletí de la Institució Catalana d’Història Natural. Secció de botanica. Barcelona" ( Butl. Inst. Catalana Hist. Nat., Secc. Bot. 71: 133) del 2004.[3] DescrizioneHabitus. Le specie di questo gruppo hanno un habitus di tipo erbaceo perenne con portamenti gracili ma basi legnose. I cauli di queste piante sono provvisti del floema, ma non di canali resiniferi; mentre i sesquiterpeni lattoni sono normalmente assenti (piante senza lattice).[4][5][6][7][8][9] Fusto. La parte aerea in genere è prostrata ma con rami ascendenti; inoltre è densamente cespugliosa. Altezza massima 10 cm. Foglie. Le foglie in genere sono disposte in modo alternato, sessile e densamente embricato. La lamina è intera con forme da oblanceolate a ovali squamiformi; i margini sono continui (in alcuni casi variano da concavi a involuti). Spesso la superficie è grigio-tomentosa su entrambe le facce (raramente è glabra). Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose avvolte dalle foglie superiori. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide (con fiori omogami) o disciforme (con fiori eterogami). Possono essere presenti capolini radiati (o sub-radiati). I capolini sono formati da un involucro, con forme coniche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, a consistenza membranosa e colorate di bianco argentino, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma normalmente è piatta o conica. Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre tubulosi, attinomorfi e si distinguono in:
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono piccoli a forma oblunga o turbinata; la superficie può essere ricoperta di piccoli peli doppi a forma clavata oppure è glabra; il pericarpo può essere percorso longitudinalmente da alcuni fasci vascolari. Il pappo è formato da setole capillari barbate connate alla base in un anello oppure libere. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[5][6] Distribuzione e habitatLe specie di questo genere sono distribuite in Sardegna e Corsica.[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][7][8] FilogenesiIl genere di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[14][15] La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie ginomonoiche e monoiche, da foglie con margini interi, da capolini disciformi omogami o eterogami e raramente radiati (o subradiati), dallo stilo con rami troncati e superfici stigmatiche separate apicalmente, da acheni glabri o con tricomi allungati e pappo ridotto.[16] Il genere della specie di questa voce appartiene al clade Flag, un gruppo informale monofiletico della sottotribù Gnaphaliinae che occupa una posizione più o meno "basale" e con il clade Australasian forma un "gruppo fratello". Il clade "FLAG" prende il nome dai suoi quattro generi più grandi: Filago, Leontopodium, Antennaria e Gamochaeta. Ricerche sul DNA delle varie specie di questo genere suggeriscono una sua possibile origine allopoliploide con un antenato vicino alla specie Gnaphalium uliginosum (il tipo di "Gnaphalium"). In questo gruppo sono presenti specie dioiche (solo fiori femminili o solo fiori maschili) e piante a portamento cusciniforme. I capolini, in formazioni corimbose o spiciformi, possono essere sottesi da foglie bratteali. Il ricettacolo in alcuni casi è squamoso.[16] Le specie di questo genere sono state recentemente segregate dal genere Helichrysum del gruppo Hap clade.[17] La posizione tassonomica di questo piccolo genere per il momento è incerta; alcune ricerche lo inseriscono nel Flag clade[16][18], altre lo posizionano più vicino al genere Helichrysum e quindi al gruppo Hap clade.[19] Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica di questo gruppo evidenziando il genere di questa voce.[18][19]
I caratteri distintivi del genere Castroviejoa sono:[17]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 28.[9] Elenco delle specieQuesto genere ha 2 specie:[2]
Specie della flora spontanea italianaEntrambe le specie di questo genere sono presenti nella flora spontanea italiana:[9]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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