Castiglione d'Intelvi
Castiglione d'Intelvi (Castijùn o La Turr in dialetto comasco[4][N 1], AFI: /kaʃtiˈjuŋ/ o /la'tur/) è un municipio[5] di 1.218 abitanti del comune italiano Centro Valle Intelvi, in provincia di Como. Fino al 31 dicembre 2017 ha costituito un comune autonomo. Ha dato i natali nel 1701 all'ingegnere e cartografo Giovanni Battista Nolli. Origini del nomeLe origini del toponimo "Castiglione" si rifanno alla presenza, sul territorio, di un antico castello[6][7]. Antiche menzioni storiche del toponimo si ritrovano in almeno due documenti a cavallo tra i secoli X e XI: nel 987 è infatti attestato come Castillione sito loco Entelano, mentre un atto di compravendita del 1038 fa riferimento al loco Castelioni sita Intelano.[8] StoriaNel X secolo Castiglione d’Intelvi veniva indicato come castrum, per via della presenza di una fortificazione situata nell'attuale località di La Torre.[7][9] Successivamente alla Guerra decennale tra Como e Milano, Castiglione diventò feudo di pertinenza dei Camozzi, che a La Torre costruirono un castello e una torre di cui oggi non restano altro che rovine.[6] Alla Guerra decennale è indirettamente legata la località Visonzo, luogo natio di Giovanni Buono, annoverato tra i Magistri Antelami e costruttore di una macchina da guerra che permise ai comaschi di espugnare il castello di San Martino, situato nei pressi del Lago di Lugano.[7] Nel 1335, il "comune de Castilliono" faceva parte della cosiddetta pieve d'Intelvi.[10] Nel corso dei secoli, il domino su di Castiglione passò nelle mani di diverse famiglie. In un primo momento, l'investitura andò ai Rusconi, signori del feudo della Valle Intelvi dal 1451 al 1570.[10] In questo periodo, Castiglione seguì le sorti del resto della Lombardia, che nel 1527 passò nelle mani di Gian Giacomo Medici.[6] Tra il 1583 e il 1713 feudo fu quindi di pertinenza della famiglia dei Marliani, autori di una casa-forte ancor'oggi visibile a Castiglione. Nel 1593 si registra una visita pastorale da parte del vescovo Feliciano Ninguarda.[10]. Ai Marliani si avvicendarono infine i Riva Andreotti, a cui Castiglione risulta ancora infeudato nel 1751.[10] Nello stesso anno, un documento del Ducato di Milano rivela come Castiglione fosse ancora inserito nella pieve d'Intelvi e comprendesse i cassinaggi di "Cassina Tagliada", Foscia, "Molino di sopra", "Molina di sotto" e "Molino di mezzo".[10] Durante la dominazione austriaca sulla Lombardia, Castiglione fu capoluogo del mandamento della Valle Intelvi.[6] Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'annessione dei comuni di Blessagno ed uniti, Casasco e Cerano ed uniti in quello di Castiglione.[11] La decisione fu tuttavia abrogata con la Restaurazione.[11][12][13] Il 1º gennaio 2018 Castiglione divenne parte del neocostituito comune di Centro Valle Intelvi, comprensivo anche di Casasco d'Intelvi e di San Fedele Intelvi[6]. SimboliLo stemma e il gonfalone del comune di Castiglione d'Intelvi erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 aprile 1997.[14] «D'azzurro, al castello d'oro, murato di nero, aperto del campo, munito di tre feritoie di nero, ordinate in fascia sotto il fastigio privo di merli; esso castello munito di due torri, ognuna finestrata di nero e merlata con il solo grande merlo alla ghibellina; il castello fondato sulla pianura erbosa, di verde, e cimato da un leone, al naturale, linguato di rosso, uscente dal fastigio tra le torri.» Il gonfalone era un drappo di giallo. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseChiesa di Santo StefanoLa Chiesa di Santo Stefano[15] (XVII secolo[16]), situata a Montronio, fu la prima chiesa battesimale dell’intera Valle Intelvi[9][7]. L'edificio, risalente a un periodo tra il 1635[8] e il 1638[17], fu edificato sui resti di una millenaria chiesa plebana[7] andata distrutta nel 1590 in seguito a uno straripamento del torrente Cazzola[9][17][18]. La dedicazione a Santo Stefano protomartire lascia supporre che l'antica chiesa un tempo a tre navate, fu edificata non prima del V secolo.[18] La nuova chiesa fu consacrata dal vescovo Giambattista Mugiasca nel 1775.[18] Al suo interno, la chiesa conserva un'antica vasca battesimale in serizzo,[17] affreschi di Carlo Innocenzo Carloni,[19] paliotti in gesso ad opera dei maestri intelvesi,[9][18] un altare del XVIII secolo in marmo e una pala Seicentesca.[18] I dipinti della terza cappella sinistra sono inoltre attribuiti a Giulio Quaglio,[18] mentre quelli della cappella che ospita il ciborio barocco in legno intarsiato sono di Onorato Andina (XIX secolo).[20] Chiesa di Sant'AgataContrapposta alla chiesa di Santo Stefano si trova la Chiesa di Sant'Agata (XVI secolo),[16] piccolo edificio con facciata a capanna e impianto ad aula[21]. All'interno, si presenta con due campate, di cui una contenente due nicchie e due cappelle a pianta rettangolare, oltre che con un presbiterio a pianta quadrata decorato da Giulio Quaglio, autore anche di un paliotto in tela[21]. Alla decorazione della chiesa hanno inoltre collaborato artisti come Carlo Innocenzo Carloni, Onorato Andina, Giuseppe Giani e Giangiacomo Chigi, nell'ambito di una serie di interventi avvenuti a più riprese tra il Seicento e l'Ottocento.[22] La pala d'altare raffigura il martirio della santa titolare dell'edificio religoso[22]. Oratorio della Madonna del RestelloDi Giulio Quaglio sono anche alcuni affreschi conservati nell'Oratorio della Madonna del Restello[9], edificio a pianta ottagonale[23] situato ai confini della località La Torre[7], in posizione sottoelevata rispetto alla strada che porta verso Dizzasco[23]. L'appellativo "Restello" si rifà alla presenza di un restel (in dialetto: "cancello") il quale, secondo la devozione popolare, nel XVII secolo avrebbe difeso il paese dalla peste[9]. Al suo interno si trovano posto inoltre alcuni affreschi di Antonio Ferretti e un paliotto policromo realizzato dallo scagliolista Pietro Solari di Verna.[9] Altro
Architetture civili
SocietàEvoluzione demograficaPrima dell'unità d'Italia
Dopo l'unità d'ItaliaAbitanti censiti[27] AmministrazioneNoteEsplicative
Bibliografiche
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
|