Campitelli
Campitelli è il decimo rione di Roma, indicato con R. X. Il nome, che ancora in età medievale era declinato al singolare (Campitello), si ritiene comunemente derivi da Capitolium, luogo in cui sorgeva il tempio più importante di Roma antica, quello della Triade Capitolina di Giove, Giunone e Minerva. Secondo altre opinioni, vista anche la diffusione del toponimo Campitelli fuori dall'Urbe, l'etimologia verrebbe da Campus Telluris, ovvero 'campo sterrato'; con buona probabilità tuttavia l'etimologia fa riferimento al Campus minor, denominazione con cui era conosciuta l'area già nel I secolo a.C. testimoniata da Catullo (55,3)[1]. L'area del rione si caratterizza per la presenza di siti archeologici, museali, istituzionali e delle immancabili chiese, con poco spazio per edifici residenziali facendone, con appena 516 abitanti, il rione meno popolato di Roma. Geografia fisicaIl territorio del rione comprende i colli del Campidoglio e del Palatino. TerritorioIl rione confina con:
StoriaNell'area del rione rientrano le principali vestigia del passato di Roma antica: dal Palatino al Campidoglio, all'area del Foro Romano compresa tra i due colli. Nel corso del medioevo iniziò a delinearsi la nuova divisione della città in dodici rioni: a quel tempo questo era il dodicesimo rione, Campitelli in Sancti Adriani, con riferimento all'antica chiesa di Sant'Adriano al Foro Romano. A partire dalla metà del XII secolo, il Palazzo Senatorio sul Campidoglio divenne sede della massima autorità civica di Roma medievale, il Senatore di Roma. Il palazzo e la basilica di Santa Maria in Aracoeli offrono le uniche testimonianze rimanenti dell'edilizia medievale di Campitelli. Ulteriori modifiche urbanistiche furono apportate tra il 1536 e il 1546 da Michelangelo, cui Papa Paolo III aveva affidato la risistemazione del Campidoglio e dell'omonima piazza per accogliervi Carlo V del Sacro Romano Impero. Il progetto michelangiolesco fu ultimato solo nel XVIII secolo da Carlo Rainaldi, cui si deve la costruzione della barocca chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, che diede il nome all'omonima piazza, in precedenza piazza Capizucchi dalla nobile famiglia che vi dimorava in Palazzo Capizucchi. La fisionomia del rione fu però radicalmente alterata soltanto tra '800 e '900 dalla costruzione del monumento a Vittorio Emanuele II e dagli sventramenti del ventennio fascista, caratterizzati dalla sistematica demolizione degli edifici di epoca medievale. Nel 1921 da Campitelli fu distaccato il territorio che andò a formare il nuovo R. XIX Celio. StemmaTesta di drago nera in campo bianco.[2] La scelta del simbolo deriva dalla leggenda secondo cui un drago che infestava il Foro Romano fu cacciato da papa Silvestro I. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture civili
Architetture religiose
Siti archeologici
Templi
BasilicheArchi e colonneAltro
MuseiGeografia antropicaPiazzeStradeNote
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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