Calvana

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Calvana
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Toscana
Provincia  Prato
  Firenze
ComunePrato, Calenzano, Vaiano, Vernio, Cantagallo, Barberino di Mugello
Coordinate43°56′47.39″N 11°10′24.62″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Calvana
Calvana
Area naturale protetta di interesse locale Calvana
Tipo di areaANPIL,
Codice EUAPnon assegnato
Class. internaz.SIC: IT5150001
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Toscana
Province  Prato
  Firenze
ComuniPrato, Calenzano, Vaiano, Vernio, Cantagallo, Barberino di Mugello.
Superficie a terracirca 4500 ha
Provvedimenti istitutiviANPIL: D.G.C. n. 54 del 17/10/03 D.C.C. n. 116 del 27/10/03; SIC: 2005
GestoreComuni di Barberino di Mugello e Calenzano
Mappa di localizzazione
Map
Cavalli selvatici sulla Calvana presso il Monte Maggiore (con puledro)

La Calvana è una catena montuosa, appartenente sia geograficamente che morfologicamente all'Appennino. Posta fra la valle del Bisenzio ed il Mugello è caratterizzata da una serie di rilievi che si snodano per una quindicina di chilometri fra i 700 e gli 800 metri, ma raggiungendo, nel tratto centrale, anche altezze maggiori (Monte Maggiore, 916 metri). Fa parte del Subappennino toscano.

Posta al confine tra le province toscane di Prato e Firenze, vi si trovano un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL), un sito di interesse comunitario, un Sito di interesse regionale (SIR) e un complesso forestale facente parte del Patrimonio Agricolo-Forestale Regionale.

Morfologia

La catena della Calvana prende corpo da Montecuccoli in provincia di Firenze nel comune di Barberino di Mugello e prosegue fino alla frazione di La Querce nel comune di Prato, e l'estremità Nord-Occidentale del Comune di Cantagallo. La sua massima altitudine si riscontra nel Monte Maggiore (916 m); altre vette della catena montuosa sono il Poggio dei Mandrioni (851 m), il Monte Cantagrilli (819 m), il Monte Prataccio (775 m) e La Retaia (772 m), mentre la massima altitudine all'estremità sud-orientale è quella di Poggio Castiglioni (387 m).

Geologia

L'origine della catena si può ricondurre ad un processo di sedimentazione, iniziato 100 milioni di anni fa. Circa 45 milioni di anni fa ha avuto inizio il processo di sollevamento (ancora in atto). L'attuale posizione risale ad oltre 5 milioni di anni. La Calvana è caratterizzata da fenomeni carsici, sia superficiali, come le doline, che sotterranei con la presenza di numerose grotte, in parte ancora da esplorare.

La dorsale montuosa è costituita prevalentemente da rocce calcaree, tra cui un calcare bianco conosciuto localmente col nome di pietra alberese, utilizzata nell'edilizia storica e nell'architettura pratese (oltre che per la calce).

L'area risulta essere sismicamente attiva per la presenza di faglie che possono causare eventi sismici di magnitudo superiore a 5, come accadde anche il 26 giugno 1899 con la scossa del terremoto della Valle del Bisenzio.

Aspetti ambientali

I versanti sono generalmente rivestiti per la maggior parte da boschi di carpino, cerro e roverella. Alcune aree, soprattutto sul versante fiorentino presentano rimboschimenti di conifere e cipressi.

La parte sommitale, dai 700-750 metri fin sui crinali, è invece caratterizzata da aree a prateria, interrotte da macchie e boschetti, che costituiscono la particolarità ambientale della Calvana, ed in cui vivono quasi 60 specie di orchidee spontanee ed altre specie erbacee rare.

Tali aree di crinale sono tradizionalmente utilizzate come pascoli dove è facile trovare la Calvanina (o Calvana), una razza bovina autoctona a rischio di estinzione, così come cavalli allo stato brado.

Alcune zone a bassa altitudine sono coltivate ad oliveti.

La fauna più interessante dal punto di vista ambientale è costituita dalla popolazione di rettili e anfibi. Tra questi due specie tutelate: la salamandrina dagli occhiali, che vive in alcuni torrenti, ed il raro ululone dal ventre giallo, che vive in piccoli stagni. L'avifauna è rappresentata soprattutto da passeriformi e rapaci (falco pecchiaiolo, albanella minore, biancone)

Sono presenti anche ungulati selvatici introdotti (cinghiale, cervo e capriolo).

Provvedimenti istitutivi

Anpil

Nel 2003, le provincie di Prato e Firenze hanno costituito l'Area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) della Calvana. L'estensione dell'area è di 4.500 ha per la provincia di Firenze (Barberino di Mugello 2.850 ha e Calenzano 1.650 ha) e di 2.679 ha per la provincia di Prato (Cantagallo 434 ha, Vaiano 1.173 ha, Prato 1.072 ha).

In questa fase, le Amministrazioni Comunali di Barberino di Mugello, Calenzano, Cantagallo, Prato e Vaiano, dovrebbero definire il piano di gestione, attraverso il coordinamento delle Provincie di Prato e Firenze,

pSIC-SIR

Dal punto di vista ambientale la Calvana è sito di interesse comunitario (Sic) ed ospita specie molto particolari, come orchidee selvatiche e anfibi molto rari.

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360° della Calvana da Cantagrilli

Flora

All'interno dell'Anpil - Monte Calvana il Progetto ARCA ha individuato le seguenti specie vegetali:

Lilium martagon

Sentieri

Tipica veduta del monte della Retaia da Viale Galilei lungo il fiume Bisenzio a Prato.

Di seguito sono indicati i vari sentieri, contraddistinti dalla specifica numerazione conferita dal Club Alpino Italiano, che attraversano l'area protetta dei Monti della Calvana.[1]

  • Sentiero n. 20: Prato località La Querce-Croce di Castiglioni-Casa Rossa-Passo di Cavagliano-La Retaia-Monte Cantagrilli-Crocicchio di Valibona-Foce ai Cerri-Monte Maggiore-Passo della Croce-Aia Padre-Montecuccoli-Le Soda-Passo della Crocetta-sentiero n. 00 località Poggio ai Prati.
  • Sentiero n. 22: Prato località I Cappuccini-Rimpolla-sentiero n. 20 località Croce di Castiglioni.
  • Sentiero n. 24: Sentiero n. 42 località San Leonardo-Fonte Buia-Casa Campo al Prete-sentiero n. 28 località Rifugio Casa Bastone-sentiero n.26 località Cavagliano-I Bifolchi-sentiero n. 20 località Casa Rossa.
  • Sentiero n. 26: Prato località Filettole-Chiesino di Cavagliano-sentiero n. 20 località Case al Piano.
  • Sentiero n. 28: Prato località Canneto-sentiero n. 24 località Rifugio Casa Bastone-sentiero n. 20 località Passo di Cavagliano-Cavagliano-Ciarlico-Torri-Calenzano località Travalle.
  • Sentiero n. 40: Prato località I Cappuccini-Filettole-Carteano-Campo al Prete-sentiero n. 20 località Valibona.
  • Sentiero n. 42: Prato località Canneto-Rio Buti-San Leonardo-Monte Cagnani-sentiero n. 20 località Foce ai Cerri-Valibona-Calenzano località Carraia.
  • Sentiero n. 44: Calenzano località Le Croci-Poggio Cavallina-Fonte Taghera-sentiero n. 20 località Monte Maggiore.
    • Sentiero n. 44 A: Sentiero n. 44 località Poggio Cavallina-sentiero n. 20 località Foce ai Cerri.
  • Sentiero n. 46: Vaiano località Sofignano-Rimaggio-Le Cave-sentiero n. 20 località Passo della Croce-Poggio Castellaro-Calenzano località Le Croci.
    • Sentiero n. 46 A: Rimaggio-Fonte al Favo-sentiero n. 20 località Aia Padre.
    • Sentiero n. 46 B: Vaiano località Sofignano-sentiero n. 20 località Poggio dei Mandrioni.
  • Sentiero n. 48: Cantagallo località Cerbaia-Rocca di Cerbaia-Foraceca-sentiero n. 20 località Montecuccoli.
  • Sentiero n. 60: Vernio località San Quirico-La Bandiera-Cotone-sentiero n. 20 località Le Soda.

Note

  1. ^ Sentieri dorsale della Calvana ed accessi, su caiprato.org. URL consultato il 12 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).

Bibliografia

  • Fiorenzo Gei, Festelli David, Maetzke Federico G, Gestri Giovanni, Peruzzi Giovanni, 2016: Calvana e Monte Morello Due rilievi a confronto. Accademia Italiana di Scienze Forestali.
  • Gestri Giovanni, 2009: Flora vascolare dei Monti della Calvana. Inf. Bot. Ital., Vol 41 n.1, pag.77-123.
  • Grazie ai fotolibri del 2003 (La Calvana, storie ed immagini di Egisto Nino Ceccatelli e Francesco Ruchin) e del 2011 (Calvana di Egisto Nino Ceccatelli, Mauro Casi e Francesco Bolognini) la Calvana ha goduto di un'ottima visibilità mediatica.
  • a cura di Fiorenzo Gei, 1985, Grotte della Calvana , Edizioni del Palazzo [1]

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  1. ^ OPAC Sebina OpenLibrary, su web.e.toscana.it. URL consultato il 4 giugno 2017.