Calcinere
Calcinere (oppure Le Calcinere) è una frazione del comune italiano di Paesana, nella provincia di Cuneo, in Piemonte. Geografia fisicaLa frazione dista dal centro comunale circa 4 chilometri. Il paese è diviso in due parti, "Calcinere Inferiore" e "Calcinere Superiore". StoriaIl nome "Calcinere" pare derivare da vecchie cave di calce, ormai abbandonate da tempo; erano situate proprio al centro della frazione e davano lavoro a un discreto numero di operai, provenienti anche da paesi vicini. Nell'Ottocento alle Calcinere erano attive cave dalle quali si estraevano vari tipi di marmo, tra cui il bardiglio e quello bianco.[1] All'inizio del Novecento nella frazione fu costruita una centrale elettrica, inaugurata nel 1922, con lo scopo principale di fornire energia elettrica alla Cartiere Burgo[2], collocate allo sbocco della Valle Po sulla pianura. La costruzione di questo impianto vide impegnati molti operai provenienti da Calcinere e Paesana. Nel corso della Resistenza il paese fu sede di una postazione partigiana, tenuta dal distaccamento del comandante Alfio Moneta, detto "Condottiero".[3] Monumenti e luoghi d'interesse![]() Calcinere, oggi poco abitato, è stato molto più popoloso in passato; diversi edifici sono riconducibili a tale passato. La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate presenta un portale rinascimentale attribuita a Matteo Sanmicheli, con due sovrafinestre realizzate in marmo bianco locale e ricavate da un'acquasantiera cinquecentesca.[4][5] Le cave di Calcinere, in passato molto famose per aver fornito i bellissimi marmi bianchi impiegati a Torino e in tutto il Piemonte, vennero dismesse all'inizio del XIX secolo, in seguito alla concorrenza con i marmi di Carrara. La centrale idroelettrica, ancora in funzione, sfrutta l'acqua accumulata in un bacino più in alto, vicino al piccolo caseggiato chiamato Biatonnet. Note
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