Da dilettante ottenne buoni risultati: campione nazionale Under-23 nel 2002, nello stesso anno vinse anche la Rund um den Henninger-Turm. Due anni più tardi conquistò, sempre nella categoria Under-23, il Tour des Pyrénées.
Kohl debuttò come professionista nel 2005 nella squadra tedesca T-Mobile. Seppur giovane, si distinse con i migliori scalatori al Critérium du Dauphiné Libéré 2006, in cui terminò terzo nella classifica generale. Nello stesso anno diventò campione d'Austria. Scelto come leader della squadra per la Vuelta a España 2006[1], fu costretto a ritirarsi a causa di una caduta[2] quando occupava l'ottava posizione nella classifica generale, ad un minuto e trentasette secondi dal leader Janez Brajkovič[3].
Nel 2007 passò alla Gerolsteiner. Fu con i colori di questa squadra che terminò terzo al Tour de France 2008, dietro Carlos Sastre e Cadel Evans, aggiudicandosi anche la maglia a pois di miglior scalatore. Venne in seguito declassato quando, il 13 ottobre 2008, L'Équipe annunciò che, dopo i controlli sui campioni nei laboratori di Châtenay-Malabry, era stata riscontrata la sua positività al CERA, l'EPO di terza generazione a cui già era stato trovato positivo Riccardo Riccò.[4][5]. Venne quindi sospeso per due anni dalla commissione antidoping austriaca NADA[6][7]. La Silence-Lotto, con cui aveva firmato un accordo triennale[8][9], annullò il contratto.
Il 25 maggio 2009 annunciò il ritiro dall'attività sportiva[10]. Poco dopo, ammise alla stampa di essersi dopato in continuazione, sin dall'età di 19 anni[11].
^(EN) Kohl recovering from crash, in www.cyclingnews.com, 5 settembre 2006. URL consultato il 1º aprile 2010.
^(EN) Take two: this time it is Vino, in cyclingnews.com, 2 settembre 2006. URL consultato il 1º aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2007).