Battaglia di Marawi
La Battaglia di Marawi (Filipino: Labanan sa Marawi), o anche Assedio di Marawi (Filipino: Pagkubkob sa Marawi) o Crisi di Marawi (Filipino: Krisis sa Marawi), è stato un conflitto durato 5 mesi nella città di Marawi, iniziato il 23 maggio 2017, tra le forze di sicurezza del governo delle Filippine e gruppi paramilitari secessionisti di Abu Sayyaf e Maute.[1][2] StoriaSecondo il governo filippino, gli scontri sono iniziati durante un'offensiva a Marawi per catturare Isnilon Hapilon, il leader del gruppo Abu Sayyaf affiliato all'ISIS, dopo aver ricevuto notizie che Hapilon era in città, probabilmente per incontrare militanti del gruppo Maute. Durante il tentativo di catturare Hapilon è avvenuto uno scontro a fuoco tra le forze di Hapilon e squadre combinate dell'esercito e della polizia, il gruppo circondato dalle forze di sicurezza ha chiesto rinforzi al gruppo Maute.[3] I militanti, riusciti a fuggire al tentativo di cattura, hanno attaccato il campo Ranao e occupato diversi edifici della città, tra cui il municipio di Marawi, l'Università statale di Mindanao, un ospedale e il carcere cittadino. I militanti hanno occupato la strada principale e hanno dato fuoco alla cattedrale di Santa Maria, alla scuola Ninoy Aquino e al Dansalan College, gestiti dalla Chiesa unita di Cristo nelle Filippine (UCCP). I militanti hanno inoltre preso in ostaggio un prete e diversi fedeli.[1] La battaglia è terminata il 23 ottobre 2017, una settimana dopo la morte di tutti i leader dei gruppi terroristici.[4] Note
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