Con questa pubblicazione inizia una nuova serie annuale di album doppi, in cui gli LP di ciascuna coppia si distinguono nelle ristampe per l'indicazione "vol. 1" / "vol. 2" e mantengono sia l'ordine delle tracce sia il titolo originari. La prima edizione è sempre su 2 LP in confezione unica e indivisibile, priva dei riferimenti di volume, mentre nelle successive, sullo stesso o su altri supporti, i due dischi sono commercializzati come album separati.
La copertina ha per tema l'invisibilità ed è firmata da Luciano Tallarini, che usa precedenti fotografie di Mauro Balletti a causa della mancanza di materiale fotografico recente, rielaborate all'aerografo da Gianni Ronco.[3]
Ne scaturisce un manichino in bianco e nero della cantante, la cui testa, totalmente inespressiva perché priva di pupille, viene scelta come immagine per il frontespizio della confezione. L'esclamazione di Mina nel vederla <<...è terribile... sembra Attila!>>, darà il titolo all'album. La custodia originale del doppio includeva anche un poster con questa fotografia riprodotta su fondo argento.[3]
L'opera, che vince il premio come miglior copertina discografica dell'anno, in seguito sarà esposta al museo MoMa di New York a rappresentanza dell'Italia nella stessa categoria.[4]
Esiste in edizioni con volumi separati su Long playing (PDU PLD 7015 e 7016) e musicassetta (PMA 715 e 716) fin dal 1979; la ristampa su Compact disc (PDU CDP 777 7902802 e 7902812) e la corrispondente rimasterizzazione con tecniche digitali del 2001 (EMI 243 5355032 e 5355042) sono sempre state divise su due dischi.
La prima ristampa su vinile come album singolo è del 1983 a cura della EMI Italiana.[1]
I brani Rock and roll star e Anche tu sono stati tradotti e cantati da Mina in lingua spagnola per il singolo Estrella del rock/También tù pubblicato in terra iberica nel 1979 (Ariola A-101.473). Questo 45 giri ha immagine di copertina identica a quella dell'album ufficiale di provenienza (Attila), con l'aggiunta della dicitura "Mina en castellano".[5]
Nell'edizione dell'album destinata al mercato spagnolo i numeri dei volumi sono invertiti rispetto al contenuto delle tracce: Attila contiene le tracce del vol.2 e Attila II (Ariola I-201.415 del 1981) quelle del primo. In particolare il primo disco di questa versione (Ariola I-201.709 del 1979) contiene le canzoni in spagnolo presenti nel singolo (testi di Rafael Perez Botija), ma i titoli sulla copertina sono in italiano.
Anche la raccolta internazionale dell'Ariola per i mercati latini Mina en español, distribuita in Spagna nel 1982 (I-204.599) e l'anno dopo in Argentina (SE-60235) e Colombia (Sonolux Ariola 18(0131)00232), contiene i due brani del singolo.
Successo e classifiche
Il disco, integralmente costituito da inediti, è anticipato dal singolo Anche un uomo/Se il mio canto sei tu. Segna anche l'esordio ufficiale nel mondo discografico dell'appena sedicenne figlio di Mina, Massimiliano; come autore, insieme a Valentino Alfano, dei brani Sensazioni e Il vento.
Attila avrà un notevole successo di vendite, risultando il decimo album più venduto nel 1980 con un picco settimanale al secondo posto.[6] Complessivamente arriva a un milione di copie vendute.
In questa canzone "epistolare" poco conosciuta, la protagonista racconta la sua vita tra orgogli, ripicche e disillusioni, attraverso immagini di quotidianità e un'indagine intimistica dell'amore e del suo opposto. Temi forti del testo di Paola Blandi, trattati delicatamente dalla musica di Cantarelli.
Che novità
Riprende il tema del sesso come mezzo per risolvere i problemi della noia in una coppia senza più dialogo.
Bonne nuit
Piacevole ninna nanna in cui Mina dà voce piena e convinta a un testo tutt'altro che banale.
Rimaneggiamento musicale di Shapiro del brano originale interpretato da Patty Pravo e incluso in un singolo e nell'album Sì... incoerenza del 1972. Mantiene l'iniziale moderazione per sfogarla nella rabbia successiva, che Mina impreziosisce con passione e impetuosa vocalità.
Don't Take Your Love Away
Cover di una vecchia canzone di Isaac Hayes, è il brano con durata più lunga inciso dalla cantante nella sua carriera.
Rock and Roll Star
Grintosa invettiva rock contro un uomo egocentrico e egoista. Mantiene la sua forza anche nella traduzione spagnola.
Fiore amaro
Carina filastrocca 'non sense', cui la cantante regala una punta di ironia e delicatezza.
Sei metà
A detta del musicista Beppe Cantarelli: per divertimento e "tanto per cambiare", prova a cantare insieme con Mina "cercando di rovinargli il disco"...
Anche tu
Come curiosità uno dei tecnici (Abramo Pesatori) intervenuti in studio per la registrazione del disco, ricorda la presenza in sala di incisione del responsabile dell'etichetta spagnola per garantire la pronuncia del testo in castigliano di questo brano. Mina per due volte lo legge e ascolta la base musicale, quindi in un quarto d'ora e al primo colpo registra perfettamente la canzone, senza chiedere nulla o rivolgersi ad alcuno. Al che, l'esperto spagnolo sbigottito esclama: <<Ma io, cosa sono venuto a fare?>>.
Street Angel
La canzone faceva parte di un sfumato progetto di lancio della cantante sul mercato statunitense, mediante un album, interamente prodotto negli USA e coordinato musicalmente da Teddy Randazzo, sulle cui basi Mina, restando in Italia, avrebbe reinciso la sua voce. È rimasta solo questa bella canzone arrangiata da Massimo Salerno seguendo le direttive degli autori.
^abDiscografia album, su minamazzini.it, Mina Mazzini, sito ufficiale. URL consultato il 16 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2017).