Arnolfo di Reims
Arnolfo di Reims (prima del 967 – 5 marzo 1021) fu arcivescovo di Reims, deposto e poi reintegrato nella carica. Era figlio illegittimo di Lotario IV.[1] BiografiaL'arcivescovo Adalberone avrebbe voluto come proprio successore Gerberto di Aurillac ma il re, Ugo Capeto, accettò Arnolfo, uno degli ultimi carolingi, nel marzo 989.[2] Nel settembre di quell'anno Arnolfo sostenne un tentativo di riportare sul trono suo zio, il duca Carlo di Lorena, il quale, per un breve periodo, riuscì a tenere le città di Reims e Laon.[3] Nel 990 Arnolfo rifiutò di assistere ad un sinodo a Senlis e lui e lo zio vennero incarcerati il 29 marzo. Nel giugno 991 Seguin, arcivescovo di Sens, presiedette un sinodo a Verzy, nei pressi di Reims, nell'abbazia di san Basilio, che depose Arnolfo per presunto alto tradimento, sostituendolo con Gerberto. Questo atto fu però molto contestato e Papa Giovanni XV mandò Leone, abate dell'abbazia dei Santi Bonifacio e Alessio a Roma, come legato per presiedere un sinodo a Mouzon, che si tenne il 2 giugno 995. Gerberto venne sospeso dall'episcopato. Un secondo sinodo, tenuto il 1º luglio, dichiarò l'intero processo di deposizione ed elevazione illegale e non valido: Arnolfo venne quindi reintegrato ed incoronò nel 1017 Ugo, figlio di Roberto II di Francia, come co-re secondo la tradizione dei Capetingi. Tutta la resistenza alla nuova dinastia morì con Arnolfo, nel 1021, ultimo discendente in linea diretta del ramo primogenito dei carolingi. Albero genealogico
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