Arcidiocesi di Rabat
L'arcidiocesi di Rabat (in latino: Archidioecesis Rabatensis) è una sede della Chiesa cattolica in Marocco immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2022 contava 22.300 battezzati su 33.088.513 abitanti. È retta dall'arcivescovo cardinale Cristóbal López Romero, S.D.B. TerritorioL'arcidiocesi comprende tutto il Marocco, ad eccezione della zona settentrionale. Sede arcivescovile è la città di Rabat, dove si trova la cattedrale di San Pietro. A Casablanca sorge l'ex cattedrale del Sacro Cuore, oggi sconsacrata. Il territorio è suddiviso in 18 parrocchie, raggruppate in 4 regioni: Rabat, Casablanca, Sud ed Est. StoriaIl vicariato apostolico di Rabat fu eretto il 2 luglio 1923 con il breve Quae catholico nomini di papa Pio XI, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico del Marocco (oggi arcidiocesi di Tangeri). Il 14 settembre 1955 il vicariato apostolico è stato elevato al rango di arcidiocesi con la bolla Dum tantis di papa Pio XII. Il 2 maggio 1970 ampliò il proprio territorio con l'ex colonia spagnola di Ifni, appartenuta fino a quel momento alla prefettura apostolica del Sahara spagnolo e di Ifni, che contestualmente cambiò il proprio nome in prefettura apostolica del Sahara spagnolo[1] (oggi prefettura apostolica del Sahara Occidentale). Il 1º giugno 2020 la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha confermato i santi Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto patroni principali dell'arcidiocesi.[2] Cronotassi dei vescoviSi omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
StatisticheL'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 33.088.513 persone contava 22.300 battezzati, corrispondenti allo 0,1% del totale.
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|