Anselmo I del Bosco
Anselmo IV del Bosco (fl. 1116 – 1131) è stato un nobile italiano appartenente alla stirpe franca degli Aleramici; secondo marchese del Bosco, fu il primo ad introdurre in Italia l'ordine cistercense fondando l'Abbazia di Santa Maria alla Croce di Tiglieto. BiografiaOriginePrimogenito dal marchese Ugo del Bosco e da Agnese d'Este, figlia o abiatica di Alberto Azzo II d'Este,[b 1] ereditò il marchesato del Bosco dal padre, condiviso secondo la tradizione salica degli Aleramici con i fratelli Guelfo d'Albisola ed Aleramo II di Ponzone. Un altro fratello, il vescovo Azzo del Bosco, vene escluso dalla successione per appartenenza all'ordine clericale.[b 1] La giurisdizione del "Bosco", immenso nemus che si estendeva da Savona al Tanaro, ed antica riserva di caccia dei re Longobardi, comprendeva le valli d'Orba e del Lemme fino al Tanaro, includendo il territorio su cui sorse Alessandria. Successione di Enrico VNel 1116, Anselmo firmò un diploma a favore di Sigifredo, vescovo di Vercelli, rilasciato dall'imperatore Enrico V[b 2]. Durante il conflitto per la successione imperiale seguito alla morte di Enrico, Anselmo si schierò con Lotario di Sassonia contro Corrado di Svevia, nipote di Enrico. In questo periodo, Anselmo subì un attacco nel suo dominio da parte di Corrado, che non riconosceva, e sembra che ne uscì sconfitto e trattato con severità. Questi eventi si svolsero tra il 1128 e il 1130, quando Corrado, disperando di affermarsi, tornò in Germania. Fondazione di TiglietoNel 1131, con atto datato 17 agosto, il marchese fondò l'Abbazia di Santa Maria alla Croce di Tiglieto grazie all'intervento del fratello Azzo, introducendo l'ordine monastico secondo la regola di san Benedetto e la tradizione cistercense, in loco et fundo Boschi, con la moglie Adelasia e i suoi figli maschi Guglielmo e Manfredo ("Anselmus Marchio filius b. m. Hugonis Marchionis et Adalasia comitissa filia Ubaldi cum Villelmo et Manfredo ipsorum filiis").[b 3][b 4][b 5] Per molto tempo, i rispettivi discendenti continuarono ad accrescere il patrimonio del monastero, anche nei loro feudi sulla costa del Mar Ligure[b 6]. Nel 1132, papa Innocenzo II, trovandosi a Brescia, approvò la fondazione del monastero, che fu in seguito visitato da Bernardo di Chiaravalle. L'abbazia ricevette numerosi privilegi da Enrico VI nel 1187, da Ottone IV nel 1210 e da Enrico VII nel 1311. MorteSecondo alcune fonti, Anselmo morì combattendo contro il partito lombardo di re Corrado, che invano cercava di opporsi a Lotario. Era sicuramente morto prima dal 1152 quando i figli furono nominati marchesi del Bosco ("Mainfredus et Willelmus Marchiones de Bosco") nella donazione d'alcuni feudi al comune di Gamondio.[b 3] Matrimonio e discendenzaCome si evince dall'atto di fondazione dell'abbazia di Tiglieto, la moglie fu la contessa Adelasia figlia di un conte Ubaldo, ancora non individuato ("Anselmus Marchio filius b. m. Hugonis Marchionis et Adalasia comitissa filia Ubaldi cum Villelmo et Manfredo ipsorum filiis")[b 3]. La coppia ebbe almeno tre figli:
Ascendenza
NoteBibliografiche
BibliografiaCodici
Genealogia, araldica
Ricerche, studi, pubblicazioni
Quotidiani, periodici
Risosrse in rete
Voci correlateAltri progetti
|