Marchesato di Ponzone
Il Marchesato di Ponzone fu un antico Stato aleramico del Sacro Romano Impero in Italia, fondato da Aleramo I di Ponzone, figlio secondogenito di Ugo I del Bosco, primo marchese del Bosco. Il territorio si estendeva su Ponzone, Sassello e Spigno. Successivamente i marchesi ricevettero diritti sul marchesato di Varazze e Albissola ereditati dallo zio Guelfo I d'Albissola. Dopo le guerre comunali, i marchesi cedettero parte dei loro domini al libero comune di Savona e anche a quello di Genova, mantenendo alcuni modesti feudi fino al XIV secolo. Infine, giurarono fedeltà alla Repubblica di Genova essendo stati accolti nel patriziato come parte dell'albergo dei Pinelli. La divisione fra i marchesi di Bosco e quelli di PonzoneDue figli di Ugo, Anselmo I e Aleramo I, diedero origine rispettivamente ai marchesi del Bosco e a quelli di Ponzone. La signoria dei primi si estendeva su Bosco, Ovada, Ussecio (ora Belforte Monferrato), Pareto, Mioglia, Monteacuto, Ponte dei Prati (oggi Pontinvrea), Castel Delfino (località, che un tempo sorgeva fra Pontinvrea e Giovo Ligure) e Stella, mentre i secondi ebbero Ponzone, Sassello e Spigno, e entrambi la consignoria di Varazze (che comprendeva Varazze, Celle, Albissola, Albisola e Stella). Questa divisione contribuì a indebolire entrambi i rami nei confronti delle pretese dei comuni circostanti. Nel 1135 Aleramo dovette giurare l'abitacolo a Genova. Nel 1186 i marchesi Enrico, Giacomo e Ponzio, nipoti di Aleramo I, giurano la compagna savonese, impegnandosi a far giurare i loro uomini di Ponzone, Spigno, Sassello, Varazze, Celle e Albisola. Nel 1216 cedettero i loro diritti su Stella al comune di Savona, rappresentati dal cugino Delfino del Bosco[1]. Queste ultime località furono conquistate da Genova nel 1227. Il marchesato di Spigno dai Ponzone ai del CarrettoIl 4 giugno 1257 nel chiostro dell'abbazia di san Quintino di Spigno i pronipoti di Aleramo di Ponzone si dividono i feudi. Ponzone diventa feudo esclusivo di Alberto, figlio di Ponzio, a sua volta figlio di Ugo e nipote di Aleramo. Ai suoi cugini, Emanuele col figlio Leone e Giacomo col figlio Giacomino e il nipote Tommaso resta Spigno col suo distretto. Mentre la quota di Emanuele e Leone (un terzo) ritornerà in possesso dei discendenti di Alberto di Ponzone, i restanti due terzi saranno venduti il 3 febbraio 1300 ad Alberto del Carretto, del ramo di Dego-Cairo, ponendo le premesse per la costituzione del marchesato di Spigno. Sottomissione a Genova e inscrizione al patriziatoIl 22 novembre 1290 i nipoti di Alberto, Enrichetto del fu Bonifacio e Manfredino del fu Corrado, donano al comune di Genova i loro diritti sul castello, borgo, villa, distretto e territorio di Ponzone e sulla terza parte del castello, borgo, villa, distretto e territorio di Spigno, nonché sulla terza parte dei castelli di Rocchetta e Merana, riottenendoli in feudo. Alla fondazione della Repubblica di Genova, i Ponzone erano parte del albergo dei Pinelli[2]. Furono inscritti nel Libro d'Oro della Nobiltà Genovese fino al XVII secolo[3]. La genealogia dei marchesi di Ponzone è trattata dettagliatamente nella memoria di Romeo Pavoni[4]. Tavola genealogica dei marchesi di Ponzone
Note
Bibliografia
Voci correlate |