Altopiano dell'Argimusco
L'Argimusco è un altopiano che si trova in Sicilia, poco a nord dell'Etna, all'incirca al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani, ed è diviso amministrativamente tra i comuni di Montalbano Elicona, Tripi (che sorge sul sito dell'antica Abacaenum) e Roccella Valdemone. L'altopiano è molto panoramico in quanto si possono ammirare da vicino l'Etna, le isole Eolie, le curiose montagne Rocca Salvatesta e Montagna di Vernà, capo Tindari, capo Calavà e capo Milazzo. Esso è parte della Riserva naturale orientata Bosco di Malabotta. Il sitoIn questa zona sorgono numerosi roccioni di arenaria quarzosa modellati in forma curiosa e suggestiva. Le pietre possiedono particolari forme, antropomorfe e zoomorfe, la cui natura è da associare all'erosione eolica[1] sebbene la tradizione popolare le attribuisca ad un antico intervento umano[1]. Non esistono evidenze di presenze umane nella zona, per questo gli archeologi ritengono che i cosiddetti megaliti siano opera del vento[1]. Ricerche e studiSono stati eseguiti anche degli studi di astronomia culturale da parte di Andrea Orlando, dottore di ricerca in astrofisica nucleare e presidente dell'Istituto di Archeoastronomia Siciliana, in merito alla possibile presenza di allineamenti astronomici delle rocce e quindi di una funzione rituale o persino calendariale del luogo[2]. Altri studi sui possibili allineamenti sono stati eseguiti da Paul Devins, il quale, ritenendo le rocce modellate dall'uomo ne colloca la realizzazione in epoca tardo-medievale o addirittura successiva per alcune sue parti.[3] Nel giugno 2015 SB Research Group dell'Università di Trieste ha eseguito dei rilevamenti acustici alla ricerca di risonanze acustiche tra le rocce dell'altipiano.[4] EventiNell'intento di valorizzare il luogo e diffonderne la conoscenza nel 2012 è nato il Festival di Archeoastronomia 'Pietre&Stelle', un evento che lega la valenza paesaggistica e archeologica del luogo con il cielo. Nel 2014, tra gli ospiti d'onore della kermesse culturale vi è stato anche Franco Battiato.[5] Il sito compare nel video della canzone Torneremo ancora di Franco Battiato, con la regia di Giuseppe La Spada, che sceglie la location per la valenza spirituale. Note
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